
Joseph Tey è salito a Ponte di Legno per seguire da vicino il ritiro della Sampdoria. L'imprenditore di Singapore - principale investitore alle spalle della società - ha raggiunto l'Alta Val Camonica al fianco di Nathan Walker (il manager inglese che ha spinto per la scelta di Donati allenatore) e del presidente Matteo Manfredi che non si vedeva vicino alla squadra dal playout dello scorso 22 giugno a Salerno.
Metti una sera a cena
Tey in serata ha incontrato a cena gli stessi Manfredi e Walker insieme a Donati, al ds Andrea Mancini e al neo ceo dell'area football Jesper Fredberg. Un'occasione per fare il punto sugli scenari di un mercato ad oggi ancora stagnante sia in entrata sia in uscita e di una stagione in cui i blucerchiati proveranno a riscattarsi dopo la rocambolesca salvezza di poche settimane fa.
Tey almeno finora ha vissuto la sua esperienza da finanziatore della Sampdoria sempre sotto traccia, limitandosi a qualche apparizione allo stadio Ferraris nonostante l'immissione complessiva di circa 130 milioni dal 2023 ad oggi, considerando anche i debiti ristrutturati in eredità dalla gestione precedente.
Il nuovo cda
Ora per l'investitore del Sud Est Asiatico sembra iniziare una fase diversa, comunque di maggior coinvolgimento rispetto alle scelte anche sportive del club dopo l'ultima disastrosa stagione. Si legge in quest'ottica anche la scelta di allargare il cda a cinque elementi col coinvolgimento nel board di un suo uomo di fiducia, Ting Yong Tan. Con ogni probabilità Tey assisterà giovedì alla gara amichevole di Temù contro il Sant'Angelo.
Nella giornata di domani invece Manfredi - al fianco di Fiorella - sarà presente a Mantova per il sorteggio del calendario di Serie B. Per la Sampdoria, al netto di gerarchie e strategie da rivedere e perfezionare, serve però cambiare passo sul mercato e soprattutto in campo.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Dieci anni senza il Corriere Mercantile: un pezzo di Genova che manca ancora
Pd garantista dopo il caso Sala, ma la speranza si chiama Salis