
La nuova stagione della Sampdoria scatta domani, 1 luglio, ma i punti interrogativi sul futuro - anzi sul presente - sono moltissimi. Va risolto ancora il nodo allenatore - con Lillo Foti che resta in vantaggio su altre opzioni, dalla promozione di Attilio Lombardo come primo allenatore alla conferma (che ora sembra difficile) di Chicco Evani sino al possibile ritorno di Beppe Iachini - ma soprattutto il club blucerchiato è chiamato ad andare oltre una fase di stallo che in questo momento coinvolge un po' tutti i settori e le scelte della società.
La linea dei tagli
Ad oggi non si hanno ancora certezze sul ritiro - che in linea teorica dovrebbe andare in scena tra una ventina di giorni a Ponte di Legno (non è esclusa ad oggi l'ipotesi Bogliasco) - e soprattutto sembra chiara la linea che trapela dalla proprietà Manfredi e soprattutto dal principale investitore Tey, da Singapore: in questo momento la priorità della Sampdoria è quella di tagliare i costi e rientrare nel salary cup della Serie B da 9 milioni (attualmente il monte ingaggi della rosa è intorno ai 15 milioni) per evitare ulteriori fideiussioni.
Si profila dunque un'estate all'insegna - nel migliore dei casi - di un mercato "creativo", in cui il direttore sportivo Andrea Mancini dovrà cercare di fare di necessità virtù soprattutto grazie a qualche buona idea. Lo stesso Mancini junior due anni fa fu bravo a puntare su diversi giovani talenti (Filip Stankovic, Ghilardi, Facundo Gonzales, Pedrola e Leoni, oggi vicino al passaggio dal Parma all'Inter per 30 milioni) ma in quella fase la società era reduce da un fallimento sfiorato e doveva rispettare i paletti del piano di ristrutturazione dei debiti. A distanza di due anni i veri paletti sono quelli di una proprietà che - dopo aver investito 105 milioni in due anni senza aver raggiunto la Serie A e anzi sfiorando la Serie C, coi risultati peggiori di sempre della storia della Sampdoria - non sembra avere la forza economica per costruire una squadra capace di lottare per il vertice.
Una fase di stallo insomma che si traduce sul mercato anche con possibili mosse in uscita. Caldo l'asse col Cagliari da cui, in cambio di Riccio più un conguaglio, sarebbe in arrivo il portiere Scuffet (riserva del Napoli nell'ultima metà stagione). Verso i sardi anche l'attaccante blucerchiato Leonardi, in arrivo a Genova il difensore Palomba, 22 anni, l'anno scorso alla Vis Pesaro.
Potenziali acquirenti
Nel contesto di una situazione in evoluzione si muovono però sotto traccia i soggetti interessati a rilevare o comunque rafforzare la Sampdoria a livello societario. Un nome caldo che sta circolando in questi giorni resta quello della famiglia Furstenberg (il padre Egon è il nipote dell'avvocato Agnelli, il figlio Ernesto è nato a Genova) che detiene le quote di maggioranza di Banca Ifis e che è legata da ottimi rapporti a Roberto Mancini, grande ex blucerchiato nonché amico e consigliere del club - pur senza alcun ruolo e senza alcun contratto - che in primavera aveva di fatto portato a Genova alcuni suoi uomini di fiducia, tra cui Evani e Lombardo, in soccorso di una squadra in grande difficoltà. Un'eventuale cessione della società da qui in tempi brevi - magari attraverso il coinvolgimento di altri investitori - potrebbe rappresentare una svolta anche a livello sportivo, visti i risultati negativi della gestione Manfredi (a proposito, tra i tagli previsti anche quello della squadra femminile che in questo momento non è iscritta al prossimo campionato di Serie B) e soprattutto alla luce della situazione attuale di stallo.
Il malcontento dei tifosi
Una situazione delicata in cui si inserisce il crescente malumore dei tifosi. "Gestore, il credito è finito: vendi la Sampdoria" uno striscione comparso nella serata di ieri a Bogliasco, all'inizio della strada che porta al centro sportivo "Gloriano Mugnaini" dove si allena la Sampdoria. Non è il primo striscione che compare in questi giorni, al di là della salvezza rocambolesca conquistata lo scorso 22 giugno al playout con la Salernitana. Nell'ultima settimana si erano visti un paio di striscioni sempre a Bogliasco, prima vicino al campo di allenamento e poi sotto la società, a tirare in ballo sia i calciatori della squadra per la stagione negativa sia lo stesso Manfredi.
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IL COMMENTO
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