
Un’inchiesta delle Iene scuote la Sampdoria e getta ombre sulla gestione del settore giovanile del club blucerchiato. Al centro delle accuse, il tesseramento del giovane calciatore Emanuele Profeti, avvenuto lo scorso febbraio 2025, che secondo il servizio televisivo sarebbe stato legato a una presunta sponsorizzazione di circa 60 mila euro.
Il caso e l'incontro a Bogliasco
Il servizio ha documentato con telecamere nascoste l’intera vicenda, sollevando interrogativi inquietanti. A fare da detonatore, un incontro tra Profeti – accompagnato da un inviato sotto copertura che si fingeva suo fratello maggiore – e Luca Silvani, responsabile del settore giovanile della Sampdoria ed ex dirigente dell’Atalanta. Secondo quanto raccontato, Silvani avrebbe preso contatti con l’agente Giulio Biasin, figura legata a Piero Borella, per definire l’accordo di tesseramento in cambio di una sponsorizzazione sospetta.
Il giovane Profeti, tesserato ufficialmente per la formazione Primavera della Sampdoria, non avrebbe mai preso parte a un allenamento né disputato alcuna gara. Secondo Le Iene, sarebbe stato solo un pretesto per verificare l’esistenza di un presunto sistema di sponsorizzazioni illecite, con una possibile rete di spartizione economica tra dirigenti e agenti.
La Sampdoria smentisce le accuse
Immediata e decisa la reazione della società blucerchiata, che ha diffuso un comunicato ufficiale per respingere ogni accusa: "Smentiamo categoricamente di aver mai autorizzato o approvato sponsorizzazioni legate al tesseramento di Emanuele Profeti. Rifiutiamo con fermezza ogni coinvolgimento in pratiche che violano i nostri principi etici e morali.” Il club ha inoltre annunciato l’avvio di un’indagine interna e non ha escluso provvedimenti nei confronti di Luca Silvani: “Meritocrazia, trasparenza e rispetto delle regole sono principi cardine del nostro club. Chiunque si allontani da tali valori, presente o futuro, non avrà alcuno spazio nella Sampdoria".
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IL COMMENTO
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