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GENOVA - Il processo per le plusvalenze fa tremare i tifosi di Genoa e Samp. Ieri sera nella trasmissione Liguria in A di Primocanale è intervenuto Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo, che difenderà il grifone.

Perché questo processo?

"Le plusvalenze sono operazioni di mercato che coinvolgono qualunque attività imprenditoriale. Io iscrivo a bilancio un bene con un certo valore e poi lo rivendo con l'obiettivo di ricavarci un utile. Ma se il valore attribuito al bene non è rispondente al vero ecco che vengo chiamato a rispondere, non solo dalla Procura Sportiva ma anche Ordinaria per falso in bilancio. Nel calcio, negli ultimi anni, si sono tenuti diversi processi ma senza condanne o accertamenti di responsabilità, questo perché la valutazione di un calciatore è molto aleatoria e soggettiva. Quelle che verranno contestate potrebbero essere plusvalenze semplici, nel caso più grave si può dimostrare che attraverso il guadagno ottenuto da queste operazioni la squadra si sia iscritta al campionato successivo".

Siamo nella fase conclusione indagini, le possibilità sono tre: archiviazione, deferimento o patteggiamento. Quale sarà la sua strategia?

"La posizione del Genoa è molto semplice: un giocatore, Rovella, è uscito per andare alla Juventus e sono entrati in cambio Petrelli e Portanova, entrambe le parti valutavano il loro pacchetto 18 milioni. Ci sono logiche di mercato che giustificano queste operazioni. Non ci sarà alcuna ipotesi di patteggiamento prima della decisione della procura federale di archiviare o deferire le società. È ovvio che il Genoa in questi 15 giorni verrà sentito e presenterà una memoria difensiva. La limitatezza di questa operazione e il valore di quanto dimostrato sul campo fa sì che non ci siano plusvalenze gonfiate. In ogni caso non è in discussione l'ipotesi più grave, ossia quella dello sfruttamento delle plusvalenze per l'iscrizione al campionato".

In passato anche l'Inter aveva dimostrato che è difficile dare una valutazione oggettiva ad un giocatore e la Juventus si ritiene molto tranquilla.

"Anche il Genoa secondo me può stare tranquillo. È vero quanto dimostrato dall'Inter. Tra le logiche del calciomercato c'è anche la finestra temporale, acquistare un giocatore a inizio o fine mercato può comportare una differenza di costo, senza contare che un giocatore pagato tanto può diventare un fiasco mentre uno pagato poco può esplodere".


Quindi ci sono già sentenze che in qualche modo possono influenzare l'esito di questo procedimento?

"Assolutamente sì, gli organi della giustizia sportiva hanno già dimostrato che le operazioni di calciomercato sfuggono ai normali criteri di valutazione. Inoltre è stato detto che calciatori che non si rivelano così forti risultano essere oggetto di una plusvalenza artefatta, la plusvalenza è la logica di mercato che ogni club persegue. La Procura Federale deve dimostrare che questo avviene in modo illecito".


Questi sono gli esempi positivi, poi c'è il caso Chievo. Qual è la differenza?

"Gli addetti ai lavori hanno assistito ad una sistematica applicazione del principio di comprare calciatori semisconosciuti che non avevano mai giocato in campionati professionistici, comprarli a cifre importanti e poi cederli in prestito nei campionati minori. Il caso del Genoa è ben diverso".

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