GENOVA - "Vorremmo salire in Serie A entro tre anni ma con la forza delle idee magari possiamo anticipare i tempi". Le parole di Andrea Mancini - direttore sportivo della Sampdoria - seguono di pochi giorni quelle di Matteo Manfredi, presidente dei blucerchiati, che in un'intervista a un giornale economico londinese nei giorni scorsi aveva parlato di "un progetto dai tre ai cinque anni".
Una Samp insomma che non si dimentica le condizioni emergenziali in cui è iniziata la stagione in corso - dopo un fallimento sfiorato un anno fa e una ripartenza societaria tutt'altro che scontata - e che guarda alla rinascita sportiva con tempi non brevissimi, anche se oggi - è bene sottolinearlo - ha un'occasione importantissima: quella di tornare in Serie A già tra poche settimane attraverso i play off. Cresce l'attesa per la sfida di venerdì (ore 20,30) a Palermo, il primo vero dentro o fuori della stagione. Niente calcoli, alla squadra di Pirlo serve solo la vittoria. Oggi allenamento pomeridiano a Bogliasco. Rientro in gruppo di Darboe e Benedetti, abili e arruolati per la gara del Barbera. Ancora out Murru, cure per Pedrola.
A livello di formazione, non dovrebbero esserci stravolgimenti: Pirlo dovrebbe affidarsi a Borini e Esposito a supporto di De Luca in attacco. Probabile ritorno tra i titolari di Yepes a centrocampo e Piccini in difesa.
“Sapevamo che era una stagione di transizione, ma l’abbiamo affrontata nel modo migliore nonostante avessimo il mercato chiuso per le sanzioni provocate dalla vecchia gestione. Abbiamo giocato con giovani del 2003, ragazzi come Esposito, Stankovic, Pedrola, Ghilardi, Facundo e Leoni sono stati delle sorprese" le parole di Andrea Mancini oggi al Messaggero.
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