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LA SPEZIA - Con più di qualche mese di ritardo, lo Spezia ha finalmente iniziato il suo cammino verso la salvezza. Numeri alla mano, nelle ultime 10 partite, la squadra di mister D'Angelo sarebbe in piena quota play off per rendimento.

La vera spinta è arrivata dal calciomercato invernale, mai come quest'anno di "riparazione" nel senso letterale del termine. Ebbene sì, questa squadra doveva essere "riparata", soprattutto in fase offensiva e, gli acquisti di Falcinelli e Di Serio hanno dato una marcia in più al reparto d'attacco, che nelle prime 21 giornate aveva messo a referto soltanto 16 gol. Un bottino, più che magro, definibile misero, invertito in particolar modo nelle ultime 4 giornate, in cui lo Spezia ha segnato ben 9 reti.

La vittoria di sabato con il Cittadella ha denotato questo evidente miglioramento negli ultimi 16 metri rispetto alla prima parte di campionato. Presenti, però, degli interrogativi su una squadra che appare sulla via del recupero ma ancora non totalmente guarita.

Le principali perplessità sono da imputare alla difesa, ruolo in cui Muhl e Nikolaou continuano a non dare grandi garanzie. Clamoroso l'errore che porta al 3-2 del Cittadella, con il rischio di riaprire una partita sostanzialmente già chiusa, visto il doppio vantaggio e la doppia superiorità numerica. Sbavature che si erano già viste a Terni, aggiungendo al duo difensivo anche la presenza di Bertola, impiegato come braccetto di destra nella difesa a tre. 

In tal senso, i rientri di Gelashvili e Hristov potrebbero risultare determinanti, così come il completo ambientamento del tignoso Tanco, giocatore su cui mister D'Angelo conta parecchio per grinta e il temperamento mostrati durante gli allenamenti. 

Insomma, la sensazione dall'esterno, è quella di una squadra ancora fragile mentalmente, che ha bisogno di scrollarsi definitivamente di dosso ciò che è stato e, giornata dopo giornata, continuare a immagazzinare certezze e positività. Il lavoro del tecnico aquilotto è stato fin qui enorme e la strada tracciata appare finalmente quella giusta. Doveroso, però, mantenere i piedi ben saldi a terra e lo sguardo focalizzato sull'obiettivo: la salvezza.