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Calcio in lutto. Addio a Carlo Mazzone allenatore, aveva 86 anni.  Una carriera lunghissima sulle panchine di serie A, basti pensare che è lui il detentore del record di panchine in Serie A: 792 (spareggi esclusi). Era uno dei tecnici più amati e apprezzati dai tifosi di tutta Italia.

 La CARRIERA DA CALCIATORE - Mazzone esordisce in Serie A con la maglia della Roma nella stagione 1958/59: collezionando due  presenze. Poi due parentesi alla Spal e al Siena, quindi eccolo all Ascoli in Serie C, dove conclude la sua carriera di calciatore nel 1969. La sua ultima stagione da calciatore, quella 1968-1969, fu anche la sua prima da allenatore, sempre dei bianconeri.

LA CARRIERA DA ALLENATORE - Nella stagione 1968-1969 il presidente Costantino Rozzi-  in attesa di trovare un nuovo allenatore per la Del Duca Ascoli, gli affidò temporaneamente per due volte la conduzione della prima squadra; il 24 novembre 1968 avviene l'esordio in panchina in sostituzione di Malavasi, poi il 4 maggio 1969 al posto di Capello e fino alla fine del campionato di Serie C Nel campionato seguente Mazzone, nella penultima giornata di andata, sostituì fino al termine della stagione l'allenatore Eliani; portò la squadra per la prima volta nella sua storia in testa al campionato, sfiorando la promozione.

Nel 1975 il passaggio alla Fiorentina con cui vince nel 1975 la Coppa di Lega Italo-Inglese e ottiene uno straordinario terzo posto nel campionato 1976-1977.

Poi eccolo sulla panchina del neopromosso Catanzaro in Serie A con due importanti salvezze Nel 1980 il ritorno d Ascoli dove resta  per cinque stagioni ottenendo grandi risultati come il sesto posto nel 1981/82 e le successive quattro salvezze consecutive.

Mazzone si trasferisce a Bologna nel 1985/86, in Serie B. Poi eccolo a Lecce, ancora in B, subentrando a dieci giornate dal termine. L’allenatore romano centra l'obiettivo della promozione in Serie A l'anno successivo. In Salento, Mazzone rimane per altri due anni in Serie A facendo molto bene.

Il tecnico approda al Pescara, nel 1991 e quindi a Cagliari, dove rimane per due anni conquistando uno storico sesto posto nel 1992/93 e facendo qualificare il Cagliari alla Coppa Uefa dopo 21 anni. Poi ancora Roma, Cagliari, Napoli Bologna, Perugia, Brescia e Livorno.

Per lui 1.278 panchine ufficiali: un record. Se ne va un grande del nostro calcio.