Sport

1 minuto e 58 secondi di lettura

La sconfitta interna con la Cremonese chiude di fatto il campionato della Sampdoria, che si trova a 11 punti di distacco dallo Spezia con 9 partite ancora a disposizione. A Stankovic e alla squadra si chiede solo di onorare fino in fondo il campionato. Agli investitori interessati a rilevare la società, mentre CdA ed esperto continuano a lavorare alla composizione negoziata, si chiede di elaborare e presentare entro il 6 giugno un piano di salvataggio compatibile con le regole FIGC, impossibile da attuare senza un negoziato con la proprietà uscente, in maniera di attutire la caduta agonistica e riorganizzare il rilancio. A differenza di altre situazioni precedenti come Fiorentina, Napoli e Parma, la Sampdoria non avrebbe alle spalle una comunità compatta, mentre ai tempi dell'ultimo crack del Torino il fio da pagare era la perdita di una sola categoria. Eventuali trattamenti "politici" di favore, quali quello disposto per la Lazio nel passaggio da Cragnotti a Lotito che aveva peraltro avuto copertura di legge ordinaria sia pure temporanea, attirerebbero inevitabilmente le attenzioni e i ricorsi di altri club portatori di interessi confliggenti.

A parte lo stato economico e patrimoniale, la "ricostruzione che più interessa i tifosi è quella della squadra. Nella probabile, e per certi versi auspicabile, eventualità di una partecipazione almeno alla prossima edizione della Serie B, il primo nodo da risolvere è quello dell'allenatore: Stankovic aveva firmato infatti un contratto con rinnovo automatico in caso di salvezza. L'accordo per la prosecuzione del rapporto andrebbe rinegoziato daccapo, oppure si potrebbe andare in un'altra direzione.

Per quanto riguarda l'organico, il quadro è il seguente:

GIOCATORI DI PROPRIETA': Audero, Gabbiadini, Augello, Djuricic, Leris, Murru, Murillo, De Luca.
GIOCATORI A FINE CONTRATTO: Quagliarella, Rincon, Ravaglia.
GIOCATORI IN PRESTITO: Amione, Winks, Nuytinck, Pussetto, Turk, Zanoli, Cuisance, Ilkhan, Lammers.
GIOCATORI CEDUTI IN PRESTITO: Bereszynski, Falcone, Askildsen, Vieira, Ferrari, Verre.

L'ultima voce è tutta da definire, mentre le prime tre sono abbastanza chiare: più di mezza squadra titolare a fine stagione farà le valigie e la base di partenza di giocatori di proprietà sembra insufficiente ad affrontare un torneo con l'ambizione di riguadagnare la massima serie. Come sempre, alla fine è tutta una questione di soldi: chi vuole la Sampdoria, riportandola a una dignitosa serie A, deve essere consapevole di dover affrontare un investimento non indifferente. In caso di avvicendamento dopo nove anni, una nuova proprietà porterebbe giocoforza risorse economiche, uomini, idee. Ma il compito da affrontare non è semplice.