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Sul futuro, il tecnico afferma di voler restare, società permettendo
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Il ko con la Cremonese chiude la corsa salvezza della Sampdoria. "Provo una delusione forte, un dispiacere soprattutto per i tifosi e i ragazzi. Hanno dato tutto. Non mi immaginavo - dice a Dazn - questo finale di partita, guardando il primo tempo abbiamo creato abbastanza per andare in vantaggio. Abbiamo subito gol, un tiro in porta. Ci capitano purtroppo episodi sfavorevoli. Abbiamo creato, giocato, fatto il 2-1 e poi i nostri soliti dieci minuti finali in cui mi sono arrivate quattro richieste di cambi. Due di loro hanno giocato con la febbre, uno mezzo stirato. Hanno dato tutto e non ci voleva questa sconfitta. Non voglio parlare della prestazione, ma è stata una buona gara. A parte gli ultimi dieci minuti. È una botta forte che ti leva il respiro. Senti un peso dentro. Un dolore. Ma si deve superare. Si devono trovare le soluzioni. I ragazzi non mi deluderanno perché daranno tutto. Il nostro dovere e obbligo nei confronti di questi colori".

Il tecnico è rammaricato: "Dovevamo chiuderla prima. Quel 2-2, non so a che minuto è arrivato, è stata una botta per me forte in panchina. Non posso immaginare cosa sia stato per i ragazzi. Un 2-2, non ci cambiava tanto. A noi serviva la vittoria e l’avevamo preparata bene. Siamo stati in partita, in controllo e questi piccoli errori: non contrastare, scivolate, sono dettagli. I giocatori hanno dato tutto".

Quanto al futuro, Stankovic osserva: "Se la società non la pensa diversamente, voglio lottare fino alla fine con loro. Voglio lottare insieme ai tifosi e ai ragazzi che stanno dando tutto. Basta dare tutto? No, perché i risultati lo dicono, ma loro stanno dando tutto. Ripartire sarà difficile, ma troverò le parole giuste. Abbiamo l’obbligo di essere una squadra fino alla fine. Chi pensa diversamente si può arrendere e può abbandonare. So che tutti ci vogliono stare fino alla fine".