GENOVA - In un girone, 19 partite, il Genoa ha portato allo stadio 10.000 tifosi che si stavano allontanando dal Ferraris. Si può chiamare effetto Gilardino, visto che le vittorie sono andate di pari passo con una costante crescita di pubblico a Marassi. Il canto del cigno di Blessin, ovvero la rovinosa caduta in casa col Cittadella aveva fatto segnare fin lì il punto più basso di presenze allo stadio con 22750 persone.
Il match seguente, il primo con Gila in panchina ecco il tonfo con 22220 nella partita col Sud Tirol. Da questo punto è ripartita la corsa del Grifone che si è arrampicato al secondo posto, trascinato da un pubblico record in B con attualmente una media di 24941 davanti al Bari che tallona i rossoblù con 24813 tra paganti e abbonati di cui il Genoa è primatista con oltre 22200 tessere staccate ad inizio campionato. Blessin l’apice lo tocco’ con 27000 tifosi col Brescia che di fatto rappresentò la prima delusione per il pubblico con l’1-1 finale.
Di qui solo delusioni col tecnico tedesco poi esonerato. Gilardino a suon di risultati ha conquistato fiducia con la gente che è tornata settimana dopo settimana: 22000 col Venezia fino si 29000 col Pisa, ma senza dimenticare i 26000 circa col Palermo e Ternana, fino al quasi tutto esaurito con la Reggina. Il Genoa con tre gare ancora al Ferraris con Perugia, Ascoli e Bari potrà avvicinate le 500.000 persone complessive allo stadio in questo torneo. In Italia a parte Inter, Milan, Napoli, Roma, Juventus e forse Lazio e Fiorentina, nessuno arriva a quei numeri li. C’è riuscito il Grifone pur giocando in serie B.
IL COMMENTO
Piaggio Aero, dietro la cessione nessuna strategia politica e industriale
Isole pedonali? Meglio il caos che sfidare l’impopolarità