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Tre soggetti, due privati e uno pubblico, sono la controparte della società blucerchiata che prepara un piano di risanamento
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Il CdA della Sampdoria - affiancato dall'avvocato Eugenio Bissocoli, l'esperto nominato dalla Camera di commercio - prosegue a tappe forzate (il tempo non è infinito) nell'attività di composizione negoziata della crisi aziendale. I contatti con le banche creditrici sono costanti, a fronte di un piano di ristrutturazione del debito, nella prospettiva della data del 16 febbraio entro la quale vanno pagati gli stipendi del trimestre in scadenza.

Pesante è la massa di debiti accumulata negli otto anni e mezzo della gestione del Viperetta, che pure era partito da zero grazie alle condizioni di partenza. In merito alla voce - rilanciata sui social da chi, guardando la partita alla tv, lo avrebbe individuato in una figura incappucciata presente nel settore autorità - che l'ex patron sarebbe riuscito comunque a entrare, non arrivano conferme dagli ambienti di Corte Lambruschini, dove anzi c'è stata fermezza nel negare titolo valido per un'altra intrapresa inutile, controproducente e urticante per una moltitudine ferita. Ma tutto questo c'entra ormai poco col precipizio del Doria, anzi semina ulteriori veleni in un ambiente che avrebbe bisogno di una rapida e profonda bonifica. Un precipizio dovuto anche alla totale assenza di peso politico, come hanno dimostrato - per restare al recente passato - gli incommentabili arbitraggi di Santoro a Empoli e Chiffi a Monza, due trovate all'ultimo secondo costate i tre punti che avrebbero cambiato le prospettive della squadra.

L'attività di composizione negoziata vede sul tavolo il debito da ristrutturare, che si aggira attorno ai 120 milioni, l'attivo che riguarda il parco giocatori, gli immobili e i crediti verso terzi, e i soggetti creditori che sono due banche e lo Stato. Situazione ben diversa da altre crisi societarie più o meno recenti, chiuse nel modo peggiore, che vedevano una molteplicità di soggetti titolari di pretese economiche risultate impossibili da soddisfare.

L'alternativa è quella classica, di fronte a uno scenario estremamente critico: tutti devono transigere rispetto ai propri diritti, per assicurarsene almeno una parte, più o meno consistente, piuttosto che perdere tutto in caso di procedura fallimentare. La settimana in corso avrà grande importanza, anche perché CdA ed esperto si attendono mosse concrete da parte degli investitori interessati a un ruolo di risanamento e rilancio del club.

In merito, se la pista di Merlyn Advisors di Alessandro Barnaba resta valida a dispetto delle retromarce di facciata, da Roma arrivano indiscrezioni su un rinnovato interesse del WRM Group del finanziere Raffaele Mincione, che potrebbe contare su uno sponsor di prestigio come la Segafredo, l'azienda alimentare di proprietà di Massimo Zanetti, già presidente del Bologna Calcio e a sua volta accostato in più di una occasione alla Sampdoria.