Sarà un gennaio caldissimo per la Sampdoria. Disertate dagli azionisti le due assemblee del 14 e 19 dicembre convocate dal CdA nella sede milanese di Banca Lazard, gli stessi amministratori hanno fissato altre date: 5, 10, 20 gennaio e 2 febbraio. L'ordine del giorno sarà lo stesso dei precedenti appuntamenti: aumento del capitale sociale, previa copertura di eventuali perdite, fino all’importo di euro 50 milioni. Delibere inerenti e conseguenti.
Perché quattro date, a differenza delle due di dicembre? Il numero di convocazioni è consentito dallo stesso statuto dell'Unione Calcio Sampdoria 1946 SpA. Non è improbabile che Ferrero (proprietario di fatto, con la schermatura legale dell'azionariato in mano a figlia e nipote) mandi deserta la prima assemblea, per prendere tempo nella ricerca del finanziamento utile a rispettare le scadenze all'orizzonte. Più probabile che lo snodo decisivo sia il 10 gennaio. Se però fosse stata usata la formula della prima e seconda convocazione avrebbe allungato nuovamente i tempi. Per convocare infatti un'altra assemblea si sarebbe dovuto procedere daccapo: riunione del consiglio di amministrazione, approvazione della richiesta di convocazione assemblea, pubblicità legale a mezzo stampa entro 14 giorni dall'appuntamento. Il che avrebbe portato a febbraio inoltrato.
Ecco quindi il quartetto di date, o meglio poker, data la configurazione della partita che si sta giocando tra Ferrero e Alessandro Barnaba, piccolo azionista determinato a usare tutti i mezzi giuridici per scalare la società dall'interno senza nulla corrispondere in proprio alla proprietà in carica. Un intendimento che molto probabilmente, a meno di auspicabili interventi risolutivi sottotraccia, innescherebbe altre contese legali. Ma il CdA intende accelerare, anche in funzione di altre decisioni a tutela della continuità aziendale e relative conseguenze. E' una partita complessa, con Barnaba deciso ad andare a fondo, forte dell'esperienza compiuta al Lille dove la situazione da risanare non era dissimile da quella che troverebbe alla Sampdoria, gestore di aziende individuato anche e soprattutto per il suo curriculum specifico. Per arrivare al dunque occorre che tutte le parti in causa accantonino l'emotività, a beneficio di un realismo che veda il bene della Sampdoria come unica bussola.
IL COMMENTO
Regionali, alla Liguria servono politici che sappiano domandare scusa
Il nuovo Galliera non si tocca. Sarebbe un disastro per la sanità