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L'analisi a Primocanale dell'economista e consulente aziendale Roberto Albisetti, grande tifoso blucerchiato
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Alla ripresa del campionato il 4 gennaio alle 12,30 a Reggio Emilia ci sarà il Sassuolo ad attendere una Sampdoria che sarà quasi certamente la stessa che ha concluso il 2022, complici le difficoltà nel fare mercato a causa delle articolate vicende societarie.

Il 31 dicembre incombe ed entro quella data il club di Corte Lambruschini dovrà versare almeno la prima rata degli arretrati Irpef di 6,5 milioni di euro. E’ una corsa contro il tempo tra l’ordinaria amministrazione portata avanti dal Cda, le pressioni del potenziale acquirente Alessandro Barnaba di Merlyn Partners e le acrobazie di Massimo Ferrero alla ricerca di finanza esterna, anche a costo di dare in pegno le azioni della Sampdoria per portare avanti il suo progetto di cosiddetta "finanza strutturata".

Una presunta soluzione, quella della finanza strutturata che, come spiega a Primocanale l'economista Roberto Albisetti (autore anche di un libro sull'argomento: Finanza strutturata. Tecniche e strumenti per la valutazione degli investimenti internazionali nel project financing. Edizioni Etas), "normalmente porta le aziende in crisi che la applicano a perderne il controllo senza contropartita, allungando soltanto i tempi. In questi casi sarebbe preferibile trovare un investitore che dia un prestito subordinato convertibile, che potrebbe essere la soluzione ponte a cui ho sempre fatto riferimento. Altrimenti tanto varrebbe vendere prima. Ma Ferrero non lo ha fatto due anni fa quando aveva un tris in mano e sentendosi forte rilanciò. Ora che ha una coppia di otto la manovra non gli funzionerà, a meno che si sia già messo d’accordo con qualcuno disposto ad aiutarlo e sostenerlo a titolo personale".

Insomma, la partita prosegue. E l'esito finale resta incerto, in campo e fuori.