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Il Ceo torinese è accreditato come escrow agente nella trattativa per l'acquisizione del club blucerchiato da parte del gruppo Di Silvio-Al Thani
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“Chi lavora, va pagato”. Lo striscione è stato esposto domenica scorsa allo stadio “Natale Palli” di Casale Monferrato dai tifosi del glorioso Football Club Casale Asd, costituito nel 2013 per subentrare alla fallita Associazione sportiva Casale Calcio, a sua volta erede del Casale Football Club fondato nel 1909, campione d’Italia nel 1913-’14.

Nell’estate del 2021, dopo anni di presidenza Coppo, la società piemontese, che disputa con la prima squadra il campionato di serie D, passò nelle mani del Fondo d’investimento Console and Partners di Francesco Console, che scelse come presidente Simone Servetti. “Siamo all’alba della seconda stagione, eppure la nuova proprietà del Casale è per la seconda volta al centro di un caso rimborsi. Nella passata primavera infatti, furono gli allenatori delle giovanili a protestare per la mancanza dei pagamenti dei rimborsi. Mancanza che si palesò anche tra i calciatori della prima squadra”, riferisce il collega Benedetto Bonfatti di sprintesport.it.

E tre giorni fa, il 23 ottobre, ilmonferrato.it racconta che nella serata di domenica, il sindaco di Casale, Federico Riboldi, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione del Casale Football Club dopo il pareggio casalingo contro lo Stresa (2-2). La squadra è finora stata protagonista di un discreto campionato di Serie D, mentre la società sarebbe in ritardo ormai cronico nel pagamento degli emolumenti ai tesserati e ad alcuni fornitori. Tant'è che nel pomeriggio di domenica, il presidente Servetti avrebbe abbandonato lo stadio scortato dalla Polizia fra la contestazione della tifoseria organizzata. "Mi ero ripromesso un periodo sabbatico lontano dal Natal Palli – ha detto il sindaco - ma vista la piega che stanno prendendo le cose, mi tocca scendere in campo per chiarezza sul futuro del Casale Calcio. Incontrerò i tifosi e mi recherò personalmente a Torino per incontrare Francesco Console. Sento parlare di dimissioni del presidente Servetti, ma a prescindere dall'organizzazione interna al club sulla quale non mi esprimo, io vorrei comprendere quali sono i programmi futuri della proprietà. C'è di mezzo una convenzione per la gestione degli impianti cittadini e c'è un settore giovanile da tutelare".

Puntuale la replica, alle affermazioni del sindaco, del presidente Servetti al sito sprintesport.it. “Non è assolutamente vero che non c’è stato alcun pagamento. Una parte, un acconto è stato versato. A ottobre scade il secondo mese ed è vero, siamo un po’ in ritardo, ma non come sento dire in giro di 3 o 4 mesi. Al massimo di uno. Sì, ci han dato la data del 10 ottobre e non siamo ancora riusciti a rimediare il tutto. Abbiamo riscontrato difficoltà come tutte le altre aziende. Capisco che loro fossero preoccupati e per questo abbiamo accordato allenamenti ridotti e un giorno di riposo".

Pure Il Piccolo di Alessandria si occupa della situazione del Casale Calcio rivelando il dettaglio secondo cui “anche se gli emolumenti saranno pagati, i calciatori stanno già valutando un cambio di casacca: dal 1° dicembre si riaprirà il mercato e l'incertezza, che dura ormai da alcune settimane, potrà determinare molti movimenti in uscita”.

In questi giorni ed in queste ore il nome di Francesco Console, proprietario del Casale, è diventato di attualità anche nell’ambito della “trattativa” di acquisto della Sampdoria da parte del gruppo Di Silvio-Al Thani, al quale appunto si è aggiunto (per sua stessa ammissione) il Ceo della Console & Partners, proprietaria del Casale, come escrow agent, ovvero colui che detiene l'incarico di essere a garanzia dell'accordo previsto.

Console ha fornito anche una data per la chiusura dell'affare Sampdoria, ossia prima dell'inizio del Mondiale in Qatar in programma il prossimo 20 novembre. Lo stesso Console ha detto di essere stato incaricato "direttamente dal Qatar, da Al Thani" mentre Francesco Di Silvio ha sostenuto una posizione leggermente diversa"L'ho scelto io come advisor, lui e Simone Servetti (presidente del Casale, n.d.r.)".

Peraltro due anni fa al presidente del Torino, Urbano Cairo, era pervenuta attraverso Francesco Console una dichiarazioni di intenti da parte di un investitore degli Emirati Arabi. Allora si parlava di un fondo lussemburghese (Toro Capital) individuato da Console come veicolo finanziario per condurre l’operazione di compravendita e sul quale sarebbe stato indirizzato il denaro per dare la scalata al club granata.

Quando questa operazione non si concretizzò, Console e Francesco Di Silvio, nel 2021, cercarono di acquisire la Salernitana. L’offerta della solita Toro Capital, pari ai soliti 40 milioni di euro, venne formalizzata su carta intestata della Virtuoses Pictures Sa, la società del produttore cinematografico Di Silvio con sede a Ginevra (dove ha curiosamente sede, al medesimo indirizzo di Rue du Fort-Barreau 1 , anche la Mh Partners riconducibile al mediatore svizzero di origine tunisina Mehdi Hani, formalmente indicato come rappresentante dello sceicco interessato alla Sampdoria, ovvero Khalid Faleh Al Thani, presidente del Cda di Prime Lands Estate, azienda appartenente al mondo immobiliare qatariota ).

La vicenda delle presunte garanzie bancarie mai presentate determinò peraltro anche il tramonto definitivo della “trattativa” per la Salernitana, dove approdò Iervolino.

Adesso, più o meno la stessa cordata, è impegnata dallo scorso mese di marzo (qualcuno dice addirittura da gennaio) nel tentativo di acquisire la Sampdoria, malgrado i precedenti non andati a buon fine con Torino, Salernitana ed i problemi attuali con la gestione del Casale in serie D.

Corre l’obbligo di specificare che il resoconto di questi eventi non è finalizzato a screditare i diversi e numerosi attori attualmente in campo (da Di Silvio a Bonetti, da Medhi Hani a Metta, da Console ad Al Thani, sino a Stanchi: tutti nomi, o quasi, autoproclamatisi) – ai quali il Trustee della Sampdoria, Gianluca Vidal, sta dando ampio credito e lunga corda, nella speranza di risolvere una volta per tutte i problemi del club blucerchiato – bensì è atto a contribuire, per quanto possibile, ad attivare da parte del soggetto venditore  “filtri” più efficaci di quelli impiegati nel 2014 per valutare la consistenza del nuovo proprietario della Sampdoria, colui che avrebbe sicuramente fatto meglio di chi lo aveva preceduto.