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Il legale del Viperetta sostiene l'impossibilità materiale di esaminare accuratamente il fascicolo di accuse
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Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria attualmente in carcere a San Vittore a Milano su ordine del gip di Paola (Cosenza) per svariate accuse tra cui bancarotta fraudolenta, non risponderà all'interrogatorio di garanzia previsto domani. Lo fa sapere il suo avvocato Giuseppina Tenga.

"Sara' impossibile rispondere all'interrogatorio di garanzia - spiega l'avvocato di Ferrero - perché non abbiamo potuto vedere il fascicolo. L'avviso di interrogatorio fissato per giovedì alle 13,30 a Milano è stato notificato ieri alle 16 con cancelleria del tribunale di Paola non accessibile per chiedere le copie di 17 faldoni. Oggi 8 dicembre tribunale è chiuso per la festa dell'Immacolata. Domani dovremmo andare in Calabria per prendere 17 faldoni di copie, quindi arrivare a Milano confrontarci con Ferrero e farlo rispondere. E' vero che gli avvocati hanno i super poteri ma non fino a questo punto e comunque non come quelli dei giudici".

Lo stesso Viperetta, secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Tempo", fa sapere di ritenere eccessiva la misura della custodia in carcere: "Se volevo potevo far perdere le mie tracce quando stavo girando le puntate di Pechino Express. Non mi hanno mandato agli arresti domiciliari perché ritenevano che non era una misura adeguata. Ma se ho la Digos che mi segue da tempo e mi mettevano il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari come potevo scappare?"