La Juventus è a distanza siderale dal Genoa e così il tiro al bersaglio a Sirigu non ha sorpreso nessuno e lo 0-2 per i bianconeri è persino dignitoso. Non lo è più però la classifica che vede il Grifone in lotta per non retrocedere e tenuto in piedi dagli scivoloni degli altri, compresa la Sampdoria. Ecco qua il derby che "drammatico" non è ma poco ci manca. Il Genoa è obbligato a vincere, mai ci è riuscito in casa addirittura dall'aprile scorso e ha bisogno di trovare il gol, che con Shevcenko in quattro gare la squadra non ha battuto chiodo. Per forza, ci sono più malati al Signorini che al San Martino. Ma stanno così tutti male, oppure c'è qualcosa che non va? In tempo di Covid gli allenamenti sono tabù e i dispacci dal fronte sono scarni. Così pare che ci sia il tentativo di recuperare Destro e Criscito quantomeno per la panchina. Sheva qualcosa ha detto, insomma ci spera, perché così questo Genoa fa pena, (Ekuban, Bianchi e gli altri fanno ciò che possono che non basta mai) nel senso della tenerezza.
Il giallo Maksimovic poi è sotto gli occhi di tutti: lesione di secondo grado per in serbo eppure dai 40 giorni per riaverlo siamo ai due mesi. Ma cosa ha? E Fares? E Caicedo? Certo la jella è proprio nera e si è aggiunto lo stop grave di Rovella. Siccome il mercato è lontano Shevcenko qualcosa dovrà inventarsi. La stracittadina vale doppio e il Genoa lo sa. Purtroppo l'eredità di Preziosi è sotto gli occhi di tutti, ma ormai non c'è più tempo neppure per le contestazioni. Gli americani si valuteranno dagli investimenti che faranno e intanto per una volta tocca ai giocatori, da cui ci si aspetta grinta e coraggio contro la Samp, muovere il sedere. È l'ennesimo bivio per la sopravvivenza. Per questo i tifosi ci saranno e come sempre da parecchi anni è l'unica certezza con orgoglio da sventolare in mezzo a un mucchio di niente.
IL COMMENTO
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