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Si è spento all’età di 77 anni Pietro Sabatini, ex difensore e centrocampista della Sampdoria, 180 presenze e 5 reti con la maglia blucerchiata.

Nato a San Miniato, in provincia di Pisa, il 31 gennaio 1947, Sabatini, venne trasformato da Fulvio Bernardini da discreto mediano in terzino sinistro, ruolo in cui si impose tra i titolari della retroguardia dal ’68 al ’72. Perso il posto in squadra, nel 1974 passò al Brescia. Tornato in Liguria una volta appese le scarpe al chiodo, Sabatini allenò nelle giovanili doriane fino ad arrivare in Primavera (dal ’92/93 al ’96/97) per poi ritirarsi a gestire la locanda di famiglia a Creto, nell’entroterra genovese, da dove non ha mai smesso di seguire la sua amata Samp.

GENOVA - I conti sono facili: al Genoa servono ancora 6 punti in 10 partite per chiudere la pratica salvezza. Il tesoretto di vantaggio sulla zona retrocessione è rassicurante con 9 punti sulla terzultima che è il Frosinone a quota 24 con dietro il Sassuolo e la Salernitana ultima e quasi spacciata.

In mezzo altre cinque formazioni dall’Udinese al Verona in una manciata di punti. Li si dibattono anche il Lecce il Cagliari e l’Empoli. Gilardino dopo il ko casalingo col Monza ha riportato tutti con i piedi per terra: “Dobbiamo fare punti perché dietro corrono e la quota salvezza si è alzata”. In passato addirittura i 33-34 punti avevano consentito di tenere la categoria, ma non pare essere l’andazzo per questo torneo. Probabilmente per non correre rischi a 39 punti si è certi di restare in A.

Al Grifone servono due vittorie o un successo e tre pareggi, per arrivare alla meta senza nevrosi. Il vantaggio è rassicurante e poi Badelj e compagni sia con l’Inter che con il Monza hanno dimostrato di giocare e di produrre azioni da gol. E poi c’è un Vitinha in più che si candida per un ruolo di primo piano in questo finale, malgrado seri problemi famigliari. Il portoghese ha attraversato giorni difficili e alla fine del match col Monza ha pianto.

È stato Gilardino a dire che sta attraversando un momento delicato per i problemi della madre. I compagni lo hanno abbracciato e lui comunque si è preso con merito la scena non solo per il gran gol segnato. Vitinha sarà una pedina chiave per questa volata conclusiva e lui si augura di restare. Ma ha fatto bene il mister a dire che la ricreazione è finita e che serve focalizzarsi su queste ultime dieci gare per non dare nulla di scontato. Un po’ di anni servirono anche 41 punti per evitare la retrocessione.

E comunque il prossimo appuntamento è con la Juve che vuole almeno il secondo posto insidiato dal Milan. I rossoblù però soprattutto in casa dovranno fare la differenza negli scontri decisivi con Frosinone, Cagliari e Sassuolo. Ma andando oltre la salvezza, il Genoa può fare anche più di 40 punti per chiudere la stagione con la lode. A Torino con i bianconeri però mancherà Sabelli e Gila sulle fasce (Martin ko) dovrà inventarsi qualcosa anche se Spence, entrato nella ripresa col Monza, ha fatto molto bene.

Infine c’è da chiarire una volta per tutte il caso del rigore. Dopo il siparietto sul dischetto sabato sera con Retegui e Gud entrambi col pallone in mano per tirare il rigore, serve fare chiarezza. Il tecnico ha ribadito che il rigorista è Gudmundson. E con questo la discussione è chiusa. Prima della classifica dei cannonieri e la convocazione in azzurro viene il Genoa. Con sullo sfondo l’accordo per continuare il progetto tra il club e Gilardino che pare sempre più vicino.

LA SPEZIA - In un calcio in cui l'attaccante fatica ad arrivare alla sufficienza quando non riesce a trovare la via del gol, Diego Falcinelli rappresenta a tutti gli effetti un'enorme eccezione. L'attaccante dello Spezia, autore di un'altra partita maiuscola ma ancora a caccia del suo primo gol in maglia bianca, ha analizzato la vittoria contro il Sudtirol al termine del match:

"Una vittoria importantissima e meritata che mi rende veramente contento per i tifosi, il club, la squadra, lo staff, insomma, per tutti coloro che soffrono e gioiscono per questi colori; stiamo lavorando tanto e bene e sono convinto che quando si intraprende una certa strada, i frutti prima o poi si raccolgono".

C'è ancora da lavorare: "Sicuramente dovremo mettere apposto qualcosa, ma dovremo continuare così, con entusiasmo e determinazione per raggiungere il nostro obiettivo".

Una vittoria nel segno di grinta e cuore: "Inizialmente abbiamo sofferto leggermente un po' di palleggio dei nostri avversari, senza però subire grandi pericoli se non in occasione del calcio di rigore del pareggio; nella ripresa abbiamo alzato il nostro baricentro, siamo andati a prendere alti i nostri avversari e siamo riusciti a trovare il gol vittoria, tenendo con carattere fino al triplice fischio finale; ora dobbiamo assolutamente continuare così e fare di tutto per andare a vincere a Reggio Emilia".

Sul compagno di squadra Daniele Verde: "Sono molto contento per Daniele Verde, a me un po' il gol manca, io ci sto provando, ma non sono un attaccante che si focalizza solo sul gol e sono contento di poter aiutare la squadra a ottenere risultati come quello di oggi; io ho sempre messo davanti a me stesso, gli interessi della squadra ed è questo lo spirito che tutti devono avere".

Sul ruolo: "Vicino a una prima punta che mi toglie lavoro sporco, riesco a trovare più spazi e mi trovo leggermente meglio, ma anche nel primo tempo sono riuscito a ritagliarmi le mie occasioni, pertanto non è un problema per me e sono a disposizione del mister e della squadra; l'importante è essere quadrati e solidi, come siamo stati oggi, non tanto l'assetto tattico".

Campionato difficile: "In Serie B tutte le partite sono tirate e difficili, ma credo che, almeno fin da quando sono qua, la squadra stia facendo un grande cammino e dobbiamo continuare a farlo perchè le squadre in fondo alla classifica nel girone di ritorno fanno sempre tanti punti e a nove partite dalla fine dovremo cercare di fare più punti possibili".

IMPERIA - "Sì vabbè... però oggettivamente se fosse stata in cucina a preparare tagliatelle (cosa degnissima, che con ogni probabilità non sa fare), non si sarebbe fatta male tesoro". Queste le parole usate in un post dal preside Paolo Auricchia del liceo Vieusseux di Imperia per commentare un episodio di cronaca sportiva che, due settimane fa, ha visto coinvolta un'assistente di linea impegnata nella partita Bethis - Athletic.

L'ufficiale di gara stava correndo quando ha colpito un cameraman rimediando gravi ferite al volto. I primi a esswere furiboni sono stati gli stessi studenti del Viesseux che "come protesta verso le parole allucinanti del preside Auricchia" hanno deciso per un corteo pacifico che partirà da davanti alla scuola alle ore 7 e 50 e proseguirà prima sotto il provveditorato e poi davanti al Comune".

Gli studenti chiedono le dimissioni del preside perché, scrivono gli studenti, "le sue parole non possono e non devono passare in sordina". Ugualmente furibonda la consigliera regionale di parità Laura Amoretti che in un lungo documento, e a lettere maiuscole, chiede ad Auricchia "di porgere esplicite e formali scuse" a "tutte le ragazze iscritte al Liceo Vieusseux, e alle loro e ai loro insegnanti, che con capacità e competenza sanno dare vita alla cultura per la parità di genere. Chieda scusa a loro e a tutte le donne che ogni giorno rivendicano il valore delle proprie capacità e competenze" scrive Amoretti che ricorda "con tristezza" il dirigente scolastico seduto in prima fila in qualità di preside per assistere all'evento 'Pillole di Emancipazione: parole e musica'. "Argomenti - conclude Amoretti - trattati proprio dai suoi studenti".

GENOVA - Un centinaio di tifosi blucerchiati ha caricato la Sampdoria oggi a Bogliasco - sotto la pioggia - alla vigilia della gara con l'Ascoli di domani sera a Marassi (ore 20,30). Una gara fondamentale per la squadra di Andrea Pirlo che ha l'occasione - con una vittoria - di inserirsi in piena zona play off dopo un campionato sin qui molto traballante.

Altra gara bivio dopo quella di Piacenza? "Coi se e coi ma non si va da nessuna parte. Bisogna vincere. Come dovevamo fare anche la settimana scorsa. Una partita importante per la classifica. Abbiamo la possibilità di staccarci da sotto e di attaccarci sopra. Dipende solo da noi. Sono venuti oggi a Bogliasco anche alcuni tifosi a salutarci. L'ambiente è positivo. Questo ci deve dare ancora qualcosa in più" dice Pirlo.

Come stanno Esposito e Borini? E Verre ce la farà? "Esposito e Borini si sono allenati tutta la settimana. Sono arruolabili. Non avranno tanti minuti nelle gambe, Esposito ne ha un po' di più. Verre è in dubbio, era un po' affaticato. Veniva da tanti giorni che non giocava, ha giocato a Piacenza su un campo pesante. Ora vediamo".

L'abbraccio con Verre dopo la bella prova con la Feralpisalò. "Verre è un ragazzo che ha vissuto un periodo particolare. Gli siamo sempre stati vicini. Si è fatto trovare pronto domenica. Il mio abbraccio è stato un abbraccio naturale tra due persone che si stimano. Ha dimostrato di avere qualità".

La vittoria in casa manca da dicembre. "Lo abbiamo detto anche dopo la partita di Piacenza che ora bisogna tornare a vincere anche in casa, per i punti ma anche per i nostri tifosi che vengono sempre in tanti. Ci incitano sempre dall'inizio alla fine. E poi i punti a noi servono" dice il mister blucerchiato.

C'è tanta pressione intorno alla Samp e soprattutto su questa partita. "Un'adrenalina positiva, non vedi l'ora che arrivi domani sera. Sai che può essere un bivio importante per cambiare la stagione. Ora non dobbiamo fasciarci troppo la testa, dobbiamo essere tranquilli e sereni. Arrivare troppo carichi può portare problemi. Dobbiamo giocarci la partita sapendo però che sono tre punti che possono cambiare la stagione. Dovremo fare la nostra partita come a Piacenza. Noi dobbiamo fare la partita, dipende solo da noi. Loro giocano molto sulle seconde palle, lo sappiamo" dice Pirlo.

Una gara da giocare con pazienza contro un'Ascoli che Castori schiererà soprattutto in modo difensivo? "La pazienza sarà fondamentale. Le partite le puoi vincere anche al novantesimo. Importante stare sempre dentro la partita. Importante stare sempre concentrati, sapendo che le partite si possono risolvere anche negli ultimi minuti. Queste partite in B basta poco per cambiarle".

Ci sarà Alvarez dall'inizio? "Se non dovesse farcela Verre, potrebbe esserci Alvarez. Ha voglia di giocare. E poi Esposito credo che possa fare una buona mezz'ora".

Come sta Pedrola? "Pedrola sta molto meglio. La prossima settimana inizierà a fare qualcosa con la squadra. Sta sempre meglio, è sempre più sorridente. Dopo la sosta, se va tutto bene, ci sarà".

Come sta Piccini? "Piccini non ha ancora recuperato. Era inutile rischiarlo domani per poi perderlo per il resto della prossima stagione. Credo possa recuperare per la gara successiva".

Ci saranno circa 22 mila tifosi domani a Marassi. "L'ambiente sarà il solito, i tifosi ci hanno sempre dato sostegno, i tifosi hanno sempre avuto pazienza. I risultati sono sempre stati altalenanti. Ora è il momento di accelerare. Se la squadra vince, i tifosi sono contenti. So che sono stati venduti tanti biglietti per i paganti e per le donne che entreranno gratis. Speriamo che ci sia tanta gente" dice Pirlo.

Anche se sta piovendo a Bogliasco, si inizia a vedere un po' di sole su questa Samp? "No, il sole no. Dobbiamo andare avanti a la testa bassa. Il sole lo vedremo quando uscirà la primavera. Ora andiamo avanti a testa bassa, siamo ancora in inverno".

De Luca cerca il primo gol al Ferraris. "De Luca si carica anche da solo. E' normale che per un attaccante il gol è una medicina. Più ne fai e più hai voglia di farlo. Ha bisogno di sbloccarsi anche in casa".

La fiducia a Leoni in difesa. "Leoni è un ragazzo intelligente, bravo, di grande prospettiva. Non ho mai avuto nessun dubbio nel metterlo in campo. Non ho mai guardato l'età da quando faccio l'allenatore. Se uno è bravo gioca a 17 anni o a 30. Un ragazzo di qualità, un ragazzo serio. Sono sicuro che avrà un grande futuro".

Anche Stojanovic e Barreca in risalita. "Stojanovic e Barreca sono due ragazzi che hanno avuto qualche problema nel corso della stagione, qualche infortunio. Ora stanno bene. Quando hai più rotazioni diventa più facile per l'allenatore trovare delle soluzioni" le parole del mister blucerchiato.

Il modulo a tre in difesa ora dà più certezze. "Il modulo non è importante, puoi giocare a tre o a quattro durante la partita. A livello di tattica i numeri non mi sono mai piaciuti. L'impronta che abbiamo sempre dato dall'inizio è quello di cercare di giocare. In campo i giocatori riconoscono le situazioni e gli spazi da occupare, quella è la cosa più importante" dice Pirlo.