Vai all'articolo sul sito completo

Francamente impossibile poter pensare che il Genoa potesse uscire incolume dallo Stadium di Torino, tra infortuni, generale difficoltà a creare gioco e morale sotto le scarpe. Finisce 2 a 0 in favore dei bianconeri in controllo della partita per tutti i 90 minuti, una squadra che ha giocato al tiro al bersaglio contro il Grifone il quale a sua volta non è riuscito a tirare nemmeno in porta, neanche una volta. Zero conclusioni, zero tiri e conseguentemente zero punti per Sheva.

La Juventus trova l'immediato vantaggio dopo neanche dieci minuti con Cuadrado che fa un gol impossibile. Il terzino colombiano prova la battuta direttamente da corner e beffa Sirigu centrando il palo e poi la rete. Bianconeri che viaggiano sulle ali dell'entusiasmo e creano ancora, al 15' è Bernardeschi che arriva fino in fondo prova ad incrociare col destro ma trova Sirigu.

Rossoblù che hanno accusato il colpo a freddo e non riescono a presentarsi dalle parti dell'area bianconera, solo uno spunto da parte di Ekuban che si spegne quasi sul nascere. Occasione colossale per la Juve al 37', dopo corner palla riproposta in area colpita da De Ligt, Sirigu compie un miracolo ad un metro dalla porta.

Altro intervento decisivo del portiere sardo a pochi secondi dal termine del primo tempo: la Juventus si distende a sinistra con Dybala che crossa basso e filtrante, arriva all'appuntamento Morata che si infrange sul muro di Sirigu. Si va a riposo con il vantaggio bianconero.

Secondo tempo che suona come il primo. Al 50' arriva al tiro la Juventus con Dybala che fa girare il mancino e va di poco lontano dalla porta di Sirigu. Il portiere sardo compie l'ennesimo miracolo due minuti dopo su Morata, dopo che lo spagnolo recupera palla su Ghiglione e calcia forte col destro da centro area. Al 55' ci prova anche De Ligt da lontanissimo, palla fra le mani di Sirigu.

Triplo cambio intorno all'ora di gioco per Shevchenko che toglie Bianchi, Behrami e Toure per Pandev, Galdames e Portanova. E' un tiro al bersaglio fra Juventus e Genoa, con i bianconeri che continuano a colpire soprattutto da limite dell'area mentre al contrario Szczesny non effettua alcuna parata. anzi i rossoblù non tirano mai.

Al 65' contropiede Juve su dormita di Galdames, Dybala calcia basso dall'area di porta ma è ancora strepitoso Sirigu, che poi si oppone anche a Cuadrado in due tempi. Contropiede Genoa che invece non viene sfruttato da Ekuban, mandato in porta da Pandev ma stoppato da Chiellini.

Al 82' dopo averci provato in tutti i modi, i bianconeri raddoppiano con Dybala, che trafigge Sirigu con un sinistro potente e preciso ad incrociare dopo aver ricevuto a sinistra. Partita chiusa in anticipo, il Genoa esce sconfitto e attende con ansia un derby che non promette nulla di buono.

Venerdì prossimo oltre ad una Gradinata Nord strapiena di tifosi sarà importante il recupero di Destro, che attualmente appare l'unico in grado almeno di provare la conclusione verso le porte avversarie. E pensare che in estate stava per essere ceduto.

La Sampdoria crolla, o meglio si sbriciola in mezz'ora davanti alla Lazio, finendo travolta sia dai biancocelesti che dai fischi dei cinquemila presenti. I blucerchiati, con una inspiegabile maglia blu notte che ricordava quella da trasferta del Pescara anni Settanta di Piloni e compagnia, sbagliano completamente approccio alla partita e vanno sotto al primo affondo laziale, a firma di Milinkovic-Savic. Difesa non irreprensibile neppure in occasione dei due gol di Immobile che di fatto chiudono il confronto con quasi un'ora di anticipo. Adesso c'è il derby, che arriva nelle peggiori condizioni ambientali possibili anche per la ridda di voci tornate a riaccendersi sugli orizzonti societari; a meno di un altro colpo di scena, verisimilmente non dovrebbe esserci cambio di guida tecnica prima della stracittadina che dista soli cinque giorni, per quanto tra le possibili alternative sia spuntato il nome di Stankovic, tecnico della Stella Rossa Belgrado, già contattato senza esito a Milano lo scorso 10 maggio - come aveva rivelato Primocanale - quale possibile alternativa a Ranieri.

Malgrado i buoni propositi, pochi minuti e la Lazio passa: Immobile difende palla ai limiti del regolamento su Bereszynski e serve Zaccagni, che rilancia per Milinkovic-Savic a destra, liberissimo di colpire a rete. Gol e partita subito in salita. Poco più tardi viene ammonito Candreva (nella foto), grande ex incapace di consumare la vendetta sulla sua ex squadra. La Lazio raddoppia al 16' con Immobile, che sfrutta una indecisione di Thorsby su Zaccagni e beffa Augello e Chabot insinuandosi in mezzo a loro con un gancio di astuzia.

La botta chiaramente tramortisce il Doria, che sembra incapace di reagire e al 36' arriva anche il terzo gol, ancora con Immobile ispirato da Milinkovic e capace di beffare Chabot e Audero con una mossa di astuzia. Si va al riposo col Doria sotto di tre gol. Fischi sia alla squadra che alla dirigenza in tribuna.

Al rientro in campo, D'Aversa inserisce Dragusin, Silva e Caputo al posto di Ferrari, Verre e Quagliarella. Al 52' Thorsby ispirato da Silva potrebbe accorciare le distanze, ma Strakosha si oppone respingendo il pallone. Quindi ci provano Candreva e Silva, ma il gol che potrebbe riaprire i giochi non arriva. A dare una mano al Doria prova... Milinkovic-Savic, che si fa irragionevolmente espellere per doppio giallo dopo un duro battibecco con l'arbitro Fabbri. Ma il divario è troppo ampio per essere colmato in così poco tempo, da una Sampdoria certo non all'altezza delle migliori prestazioni. La rete di Gabbiadini arriva a 2' dalla fine, troppo tardi. Ci prova Ekdal a porre le basi di un miracolo ma il suo tiro finisce fuori. E la classifica resta preoccupante.

 

SAMPDORIA-LAZIO 1-3
reti: 7' Milinkovic-Savic, 16' e 36' Immobile, 88' Gabbiadini.
SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Bereszynski (58' Yoshida), Ferrari (46' Dragusin), Chabot, Augello; Candreva (85' Ciervo), Thorsby, Ekdal, Verre (46' Silva); Quagliarella (46' Caputo), Gabbiadini.
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Hysaj, Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi (64' Lucas Leiva), Basic; Pedro (64' Felipe Anderson), Immobile (46' Muriqi), Zaccagni (78' Lazzari). All. Sarri.
ARBITRO: Fabbri di Ravenna.
NOTE: espulso Milinkovic-Savic al 67' per doppia ammonizione. Ammoniti Candreva, Bereszynski, Quagliarella, Silva.

La Sampdoria ospita la Lazio per riprendere la marcia, dopo gli ultimi risultati negativi e in un clima difficile per il riaccendersi delle voci, smentite, sulla società. Pochi anche stavolta gli spettatori, ma D'Aversa chiede ai suoi un risultato importante per la classifica come per il morale. In avanti giocano Quagliarella e Gabbiadini, a sinistra in mediana ecco Verre.

Pochi minuti e la Lazio passa: Immobile difende palla ai limiti del regolamento su Bereszynski e serve Zaccagni, che rilancia per Milinkovic-Savic a destra, liberissimo di colpire a rete. Gol e partita subito in salita. Poco più tardi viene ammonito Candreva. La Lazio raddoppia al 16' con Immobile, che sfrutta una indecisione di Thorsby su Zaccagni e beffa Augello e Chabot insinuandosi in mezzo a loro con un gancio di astuzia.

La botta chiaramente tramortisce il Doria, che sembra incapace di reagire e al 36' arriva anche il terzo gol, ancora con Immobile ispirato da Milinkovic e capace di beffare Chabot e Audero con una mossa di astuzia. Si va al riposo col Doria sotto di tre gol. Fischi sia alla squadra che alla dirigenza in tribuna.

Al rientro in campo, D'Aversa inserisce Dragusin, Silva e Caputo al posto di Ferrari, Verre e Quagliarella. Al 52' Thorsby ispirato da Silva potrebbe accorciare le distanze, ma Strakosha si oppone respingendo il pallone. Quindi ci provano Candreva e Silva, ma il gol che potrebbe riaprire i giochi non arriva. A dare una mano al Doria prova... Milinkovic-Savic, che si fa irragionevolmente espellere per doppio giallo dopo un duro battibecco con l'arbitro Fabbri. La rete arriva a firma Gabbiadini a 2' dalla fine.

 

SAMPDORIA-LAZIO 1-3
reti: 7' Milinkovic-Savic, 16' e 36' Immobile, 88' Gabbiadini.
SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Bereszynski (58' Yoshida), Ferrari (46' Dragusin), Chabot, Augello; Candreva, Thorsby, Ekdal, Verre (46' Silva); Quagliarella (46' Caputo), Gabbiadini.
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Hysaj, Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi (64' Lucas Leiva), Basic; Pedro (64' Felipe Anderson), Immobile (46' Muriqi), Zaccagni. All. Sarri.
ARBITRO: Fabbri di Ravenna.
NOTE: espulso Milinkovic-Savic al 67' per doppia ammonizione. Ammoniti Candreva, Bereszynski, Quagliarella.

Thiago Motta vede sfumare una vittoria che per lo Spezia sarebbe stata importantissima, ma si tiene il punto ottenuto alla fine della partita con il Sassuolo. "Mi dà fastidio non vincere, poi ci sono cose positive e cose da migliorare perché avendo fatto il primo tempo e poi il gol nel secondo, normalmente dovevamo portarla a casa. Abbiamo guadagnato un punto, lottiamo ancora e pensiamo alla prossima con la Roma. Penso che abbiamo fatto un buon primo tempo contro una squadra forte, poi è vero che in certi momenti per la loro qualità ci hanno costretto dietro quando riuscivano a giocare come sanno. Però abbiamo comunque preso un punto, e dobbiamo guardare alle cose positive che sono tante ed altre che dobbiamo cambiare".

Punto guadagnato o perso? "Penso sempre positivo, è indiscutibile che abbiamo guadagnato un punto. Per come è andata la partita, andare sul 2-0 ti può far gestire meglio ma avevamo contro una squadra forte che ci può mettere in grossa difficoltà, come ha messo il Milan in difficoltà. È merito loro".

Troppi gol sciupati? "Questo è il calcio. Dobbiamo migliorare se vogliamo vincere. Mi dà una fiducia perché creiamo, e alla fine sono convinto che la palla entra se continuiamo così. Per fare gol devi andare in area, devi attaccare l'area e i nostri sono arrivati con la cattiveria giusta. Poi la palla entra o non entra e le situazioni sono da migliorare. Costruire mi dà fiducia".

Lo Spezia si porta avanti di due gol, ma viene raggiunto dal Sassuolo per effetto di una doppietta di Raspadori. Il punto muove comunque la classifica, i neroverdi prima della fiammata del giovane attaccante avevano colpito tre legni, ma a fine partita Motta e i suoi ragazzi restano a bocca amara per aver visto sfumare la vittoria della svolta.

Pochi secondi e lo Spezia rischia: Reca abbatte Berardi pochissimo fuori area, il Sassuolo chiede il rigore, il VAR piazza correttamente il fallo e non c'è tiro dagli undici metri. Berardi peraltro su punizione fa tremare Provedel, salvato dalla traversa. Subito dopo, sono passati appena 4', anche Maggiore finisce sul taccuino di Maresca dopo una rissa collettiva a centrocampo. Il Sassuolo preme, lo Spezia cerca di rispondere colpo su colpo in una gara aperta e combattuta: al 16' Kovalenko segna ma in fuorigioco, alla mezz'ora Scamacca con un gran tiro dalla distanza fa tremare la traversa della porta difesa da Provedel.

Ma al 34' la sblocca Manaj, al culmine di un'azione collettiva che trova sorpresa la difesa neroverde. Il gol dell'attaccante albanese, che subito dopo sfiora il raddoppio con un'azione personale, manda al riposo le squadre con lo Spezia in vantaggio, mentre il Sassuolo recrimina sui due legni colpiti da Berardi e Scamacca.

Al rientro in campo Dionisi sostituisce Muldur e Henrique con Toljan e Raspadori, ma nemmeno il tempo di riprendere il gioco che lo Spezia allunga con Gyasi, che sfrutta un incredibile buco difensivo degli emiliani. Nzola resiste a Ayhan, vince un rimpallo e serve al centro per Gyasi, che anticipa Kyriakopoulos e porta lo Spezia sul 2-0. Terzo palo per il Sassuolo, colto da Raspadori al 54'. Un minuto dopo segna Scamacca, ma il gol viene annullato per fuorigioco, prima da Maresca e poi con ulteriore conferma del VAR. Il Sassuolo accorcia al 65' con Raspadori, che un quarto d'ora dopo coglie il pareggio con una bellissima azione personale. Lo Spezia reagisce con Nzola, cui Consigli nega il gol del 3-2. Nei 5' di recupero non succede più nulla.

SPEZIA - SASSUOLO 2-2
RETI: 34' Manaj, 47' Gyasi, 65' e 79' Raspadori.
SPEZIA (4-3-3): Provedel; Amian, Nikolaou, Erlic, Reca; Sala (67' Bourabia), Kovalenko (67' Verde), Maggiore (90' Bastoni); Gyasi (80' Hristov), Nzola, Manaj (88' Colley). All. Thiago Motta
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Muldur (46' Toljan), Ayhan, Ferrari, Kyriacopoulos; Frattesi (88' Haroui), Maxime Lopez, Henrique (46' Raspadori); Berardi, Scamacca, Defrel (69' Boga). All. Alessio Dionisi.
ARBITRO: Maresca di Napoli.
NOTE: ammoniti Reca, Maggiore, Sala, Frattesi, Kyriacopoulos. Berardi. Hristov.