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La storia di Almerino Petrolati, uno dei 600 casi diagnosticati all'anno in Italia
3 minuti e 3 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

"Mi hanno detto che avevo un tumore al seno e io uomo all’inizio non volevo crederci, pensavo fosse una cosa da donne. Invece eccolo lì, un nodulo sotto la doccia che ha cambiato per sempre la mia vita". Così Almerino Petrolati, referente per la Liguria dell’associazione Abrcadabra, racconta a Primocanale la scoperta di un tumore alla mammella, una malattia rara negli uomini ma che esiste e non va ignorata. Ottobre è il mese della prevenzione e della lotta contro il tumore al seno, una battaglia che da sempre richiama l’attenzione soprattutto sulle donne. Ma proprio in questo mese rosa, la storia di Almerino, referente dell'associazione Abracadabra per la Liguria, rompe un silenzio quasi un tabù: "Vorrei dire che un pochino ottobre è anche azzurro e per questo a tutte le donne dico aiutate i vostri compagni a non sottovalutare i segnali".

Tumore al seno: 600 casi all'anno in Italia per gli uomini, 53mila per le donne

"Il tumore al seno esiste anche negli uomini — racconta Almerino — ma soltanto 600 casi all’anno in Italia vengono diagnosticati, rispetto ai 53 mila nelle donne. Siamo quasi invisibili, e spesso arriva troppo tardi la diagnosi. Io me ne sono accorto sotto la doccia, con un indurimento che pensavo fosse uno strappo, solo grazie alla mia dottoressa è cominciato il percorso di cura che ha previsto chirurgia, otto mesi di chemioterapia e dieci anni di terapia ormonale".

Uomo con tumore al senoSoltanto 600 casi all’anno in Italia vengono diagnosticati, rispetto ai 53 mila nelle donne

Almerino e la stessa mutazione genetica di Angelina Jolie

La sua storia tocca anche il delicato aspetto della mutazione genetica BRCA o mutazione Jolie: "Nei casi uomo – spiega – è ormai consolidato l’approccio all’approfondimento genetico con una semplice analisi del sangue. Nel 15-20% dei casi maschili si riscontra una mutazione ereditaria. Per me è stato molto difficile comunicare questa realtà ai miei cari, ma è fondamentale affrontarla insieme".

"Questa mutazione genetica, nota come BRCA1 e BRCA2, aumenta il rischio di sviluppare tumori non solo alla mammella, ma anche a prostata e pancreas, e nella popolazione femminile il rischio di tumore mammario può salire fino al 70-80%. La consapevolezza di questa eredità cambia la prospettiva: "Non si è solo malati, ma si diventa custodi di una storia familiare che coinvolge genitori, figli e fratelli, con un rischio che va monitorato e contenuto".

Abrcadabra, l’associazione di cui Almerino è referente in Liguria, nasce nel 2015 da un nucleo di donne che volevano sensibilizzare sulla prevenzione e sul diritto alla salute per chi convive con queste mutazioni. L’attività dell’associazione si sviluppa su tre fronti: il sostegno emotivo alle persone colpite, il supporto alla ricerca scientifica e la promozione di percorsi multidisciplinari di sorveglianza e riduzione del rischio.

"Il lavoro di Abracadabra – dice Almerino – è anche quello di fare in modo che uomini e donne vengano inseriti in percorsi organizzati e multidisciplinari, così come ormai avviene per le donne. Sappiamo che personaggi pubblici come Angelina Jolie o Bianca Balti hanno evidenziato l’importanza della prevenzione attraverso interventi di riduzione del rischio, una scelta difficile ma che migliora la qualità della vita rispetto alle cure per la malattia in fase avanzata".

"Aiutate i vostri compagni a non sottovalutare i rischi"

Almerino lancia un appello che arriva al cuore: "La diagnosi cambia la vita in pochi secondi, l’importante è non essere soli, avere accanto persone che sostengano, aiutate i vostri compagni e mariti a non sottovalutare questi segnali che spesso sono associati solo alle donne. Anche noi uomini abbiamo bisogno di aiuto, e dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stessi".

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