"E' un'offerta irrinunciabile". Così a Primocanale l'oncologo prof. Andrea De Censi conferma a Primocanale, dopo i rumors degli ultimi giorni, che a ottobre lascerà Genova per il Portogallo dopo vent'anni alla guida dell'oncologia medica dell'ospedale Galliera. De Censi ci tiene a sottolineare però che "una settimana al mese tornerà al Galliera per seguire le sue ricerche e i suoi pazienti".
"Andrò a dirigere la breast unit dell'istituto di ricerca internazionale della Fondazione Champalimaud di Lisbona, definito l'ospedale più bello del mondo - racconta - mi hanno cercato per i miei studi sull'efficacia dei farmaci a basso costo come il Tamoxifene o l'Exemestane e che ho portato avanti da quanto ancora lavoravo a Milano con Umberto Veronesi. Lì seguirò il filone di ricerca della de-escalation con farmaci a basso costo meglio tollerati nelle donne a basso rischio di recidiva per il cancro alla mammella".
Una settimana al mese tornerò al Galliera
"Il mio cuore mi ha fatto negoziare una settimana al mese nella quale sarò a lavorare al Galliera per continuare a seguire le ricerche che stiamo portando avanti e per i miei pazienti. In particolare parlo di quella che vede il confronto tra Tamoxifene ed Exemestane a basso dosaggio finanziato dalla Breast Cancer Research Foundation di New York.
"Al Galliera in questi 21 anni sono stato benissimo con collaboratori di primordine, una realtà che mette al centro il paziente - spiega - ma ho raggiunto i 67 anni, l'età della pensione, e a Lisbona vedo un progetto nel quale poter concludere la mia carriera mettendo a disposizione dei giovani quello che ho imparato grazie ai miei maestri con cui ho lavorato a Milano e Londra: Umberto Veronesi e Jack Cuzick. Le mie ricerche le ho sempre svolte per tutta la mia carriera in Italia con l'intento di dare terapie poco costose e ben tollerabili per tutti. Ci tengo a ringraziare la direzione dell'ospedale Galliera che mi ha subito appoggiato in questo mio nuovo progetto manifestandomi però il loro dispiacere".

Fondamentale la prevenzione
In Italia nel 2024 si sono registrate circa 400mila nuove diagnosi di tumore, con un'incidenza leggermente inferiore alla media UE negli uomini e superiore nelle donne. Il tasso di mortalità per tutti i tumori è in diminuzione: per gli uomini da 112 a 96 su 100.000 tra il 2020 e il 2025, e per le donne da 75 a 71 su 100.000 nello stesso periodo. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è migliorata e nel 2025 si stima che 3,7 milioni di italiani vivano dopo una diagnosi di tumore.
"Ci sono progressi straordinari sui farmaci nuovi, la mortalità complessivamente scende e aumenta in alcuni settori l'incidenza a causa soprattutto dello stile di vita e per questo la prevenzione deve rimanere l'obiettivo numero uno della ricerca - conclude De Censi - all'Italia dico di pensare a una politica di richiamo per professionisti e ricercatori internazionali, purtroppo il pubblico parte svantaggiato rispetto al privato".
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