Sanità

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Genova scelta tra le sei città d'Italia per un corso di simulazione per anestesisti rianimatori
4 minuti e 26 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Simulazione di una sala operatoria, centro trapianti

 Il nome del progetto è "4X4" e nasce per promuovere la connessione tra gli enti che si occupano di trapianti. L'obiettivo è quello di aggiornare la formazione sulla gestione di trapianti e donazioni, formando i medici specializzandi con didattica interattiva ed esperienziale. Il corso di formazione a cui partecipa la Scuola di specializzazione “Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore” dell’Università di Genova, nasce su proposta del Centro regionale trapianti della Liguria, in collaborazione con il Centro di Simulazione e Formazione Avanzata dell’Università di Genova e l'Ospedale Policlinico San Martino.

Il corso di formazione per specializzandi 

Il progetto formativo “4X4” prevede la collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità - Centro Nazionale Trapianti: grazie a questo progetto sarà possibile aggiornare la formazione sulle buone pratiche nella gestione dei processi donativi e trapiantologici, e sarà privilegiata la didattica interattiva ed esperienziale negli ospedali in cui prestano servizio i medici in formazione specialistica. È prevista l'alternanza di una formazione pratica svolta al SIMAV e una fase di osservazione sul campo, di una formazione residenziale e di una formazione on-line. Le fasi del progetto prevedono la formazione pratica al Centro di Simulazione e Formazione Avanzata di UniGe; a cui si aggiunge l'osservazione sul campo di un caso reale tra i possibili scenari del percorso trapiantologico; e ancora la formazione on line sugli aspetti medico-legali e organizzativi e sul confronto attivo dei casi studiati e osservatidagli specializzandi di tutte le altre scuole coinvolte nel progetto. Saranno individuati 10 specializzandi per la formazione nazionale in presenza, al Centro Nazionale Trapianti a Roma, dove sintetizzeranno le esperienze acquisite nel percorso attraverso le esposizioni di alcuni casi clinici. In tale occasione sarà loro presentata la Rete Nazionale Trapianti con ulteriori approfondimenti medico-legali e della rete della sicurezza trapiantologica, e le priorità nazionali.

Bonsignore al servizio di un progetto significativo

"Siamo molto contenti che Genova sia stata scelta tra le sei città italiane dove viene portato avanti questo progetto, un progetto che guarda al futuro perché va a formare tutti gli specialisti in formazione in ambito di anestesia e rianimazione che operano nella nostra regione sul tema della donazione dei trapianti - spiega a Primocanale Alessandro Bonsignore, docente UniGe e coordinatore regionale Trapianti della Liguria, co-responsabile del progetto in sede -. Quindi vengono formati sia dal punto di vista della capacità comunicativa con le famiglie, con i parenti, con i pazienti, sia per quelle che sono la gestione di casi complessi quali quelli che poi arrivano a donazione". Questo corso di formazione si inserisce in un progetto più ampio che è quello di rilancio dei trapianti che vengono portati avanti in Liguria attraverso misure che già hanno dato i loro frutti, e altre che lo daranno nel medio-lungo periodo.

Che cosa succede al centro di simulazione 

"Ci troviamo nella simulazione della sala operatoria, dove staremo per i prossimi tre giorni, simuleremo le varie parti che nella realtà sono i vari step necessari per andare dal riconoscimento all'identificazione di un potenziale donatore a tutte le necessità di accertamento della morte del paziente, come la comunicazione con i familiari, con il centro regionale - racconta Nicolò Patroniti, direttore della scuola di specializzazione in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore -. Il centro nazionale trapianti poi organizzerà l'equipe, dove verranno a prelevare i vari organi e quindi i futuri anestesisti dovranno gestire il donatore in tutte queste fasi, inclusa la sala operatoria e anche il ricevente nelle ore successive". Si tratta quindi di sette fasi che seguono tutti gli step necessari che vanno dalla donazione, alla comunicazione ai familiari, dalla sala operatoria con il prelievo di organi fino al trapianto del paziente ricevente. Patroniti, quanto si può ancora fare in ambito di donazione anche di sensibilizzazione per le persone o comunque anche per i familiari? "Sicuramente tantissimo dal punto di vista culturale sulla popolazione ma ancora più critica, ed è la ragione di questo corso, è la cultura degli anestesisti rianimatori. Non c'è donazione che avvenga senza che sia coinvolta una terapia intensiva o un anestesista rianimatore. Il processo di donazione è molto complesso perché richiede una comunicazione con i familiari che richiede una certa preparazione, anche l'arrivo in sala operatoria è molto lungo, complesso, quasi più complesso che prendersi cura di un paziente che vogliamo curare. Questo inibisce molto la spinta degli anestesisti a eseguire la donazione. C'è una carenza di identificazione e quindi dobbiamo aumentare la cultura degli anestesisti rianimatori perché sono il vero fulcro per aumentare la donazione e quindi i pazienti che possiamo salvare con i trapianti".

Soddisfazione per la sanità ligure

"Questa è una giornata importante perché il Centro Nazionale Trapianti oggi è qui riunito in una giornata multidisciplinare, e di questo devo ringraziare il professor Bonsignore che è il coordinatore della parte ligure del Centro Nazionale Trapianti per approfondire tantissime tematiche ma che hanno come unico obiettivo quello della donazione degli organi - commenta l'assessore regionale alla Sanità Massimo Nicolò -. Come sapete la donazione è un momento, un gesto di altruismo molto importante ma dietro questo gesto c'è tutta una regolamentazione molto ferrea e molto stringente che deve essere conosciuta, deve essere approfondita in continuo cambiamento. Noi stessi in Liguria abbiamo una legge regionale che dobbiamo aggiornare per stare al passo con i tempi".

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