Sanità

Accuse reciproche tra il gruppo consiliare di sinistra e il presidente Giovanni Toti
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GENOVA - "Una narrazione sulla sanità carente, così vogliamo mostrarvi un'altra lettura con i dati studiati da Alessandro Ronchi". Così la presidente di Linea condivisa ha presentato l'iniziativa dell'associazione sulla situazione della sanità ligure. Secondo i numeri raccolti da Lc la Liguria nel 2022 è arrivata all'ultimo posto nella classifica delle Regioni italiane per il recupero degli interventi chirurgici ospedalieri rimandati a causa del covid, 6.000 quelli eseguiti su una lista d'attesa di 42.317, il 14% del totale rispetto alla media nazionale del 66%. La Liguria è dietro a Regioni con migliori performance come Piemonte (92%), Basilicata (91%), Toscana (90%) e Emilia Romagna (80%).

Dal dossier di Linea Condivisa emerge che la Liguria "ha recuperato il 23% degli screening oncologici rimandati a causa della pandemia rispetto alla media nazionale dell'82% e che nonostante la perdita di 89.000 abitanti tra il 2013 e il 2023, la riduzione del 30% del personale sanitario, la spesa sanitaria è aumentata del 15%, spesa finanziata dai cittadini che hanno in cambio ottenuto minori prestazioni". A studiare e leggere i numeri è il curatore del dossier Alessandro Ronchi: "Tutto questo mentre la Regione ha ricevuto dallo Stato la cifra più alta per abitante, 2.192,42 euro. Dove vanno a finire i milioni? Oltre 100 nel 2023 per acquistare servizi fuori Regione".

"Non vogliamo fare un'iniziativa singola come Linea Condivisa ma metteremo a disposizione degli altri un patrimonio, atto di generosità politica verso gli altri partiti, perché serviranno per non governare dopo come hanno governato loro fino a oggi - attacca il capogruppo di Lc Gianni Pastorino -. C’è uno studio dietro e da questo bisogna partire. Materia che interessa di più le persone e impegna il bilancio di questa Regione.

Non si è fatta attendere la risposta del presidente di Regione Liguria. "I lavoratori della sanità sono aumentati di quasi 1000 unità dal 2016 al 2023, con un aumento complessivo del 4%. Incremento che riguarda in particolar modo infermieri, Oss e tecnici (+11%). È uno dei dati inoppugnabili (Fonte ministero della Salute) che contraddice la narrazione di Linea Condivisa sulla diminuzione del personale nella sanità ligure negli ultimi anni. Per la precisione, come si evince nelle stesse tabelle riportate da Linea Condivisa, il periodo di riferimento che mostra il calo del personale nella sanità ligure (-30%) è quello del 2010-2019, periodo in buona parte di governo regionale di centro sinistra. Negli ultimi sette anni, in cui ha governato il centrodestra, il personale nella sanità ligure è invece cresciuto del 4%" si legge nella nota di Regione Liguria.

Regione Liguria parla di affermazioni contradditorie e dati poco coerenti quelli forniti da Linea Condivisa, come quando si parla di diminuzione della qualità offerta ai cittadini. "A titolo di esempio, le prestazioni di specialistica ambulatoriale sono aumentate in tutti i campi, tra cui: cardiologia (+8% rispetto al 2019 e +17,1% rispetto al 2021), chirurgia (+32,4% e +36,6%), diagnostica per immagini (+2,6% e +24,4%), oncologia (+14,1% e +11,2), ortopedia (+2% e +4,9%), urologia (+12,2% e +24,5%). Inoltre, non corrisponde ad alcun dato reale quanto riportato relativamente al mancato recupero degli interventi chirurgici durante il periodo Covid. I 6.000 interventi (a fronte di una lista d’attesa di 42 mila soggetti) sono la parte finanziata con la legge 231 del dicembre 2021; gli altri interventi sono stati effettuati e recuperati nell’ambito delle attività di produzione ospedaliera finanziati dai budget delle aziende".

"Se oggi c'è una sanità ingessata dalla burocrazia e resa estremamente costosa e poco efficace per il cittadino è grazie alle riforme che la sinistra ha fatto nel passato – afferma il presidente Giovanni Toti -. Noi con grande impegno e fatica stiamo cercando di rimetterla in piedi. Forse qualcuno dovrebbe ricordare che solo due anni fa questo paese era chiuso per il Covid. Che oggi si urli, parlando di una sanità allo sfascio, dopo che questa stessa sanità ha salvato il paese dalla pandemia e si sta rimettendo in marcia, con fatica ma anche con grande entusiasmo e determinazione degli operatori, lo trovo particolarmente strumentale, ingeneroso, inutile. Soprattutto perché queste parole arrivano da cattivi maestri".

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