Sanità

L'appello della prof.ssa Del Mastro: "Più personale, più spazi e più esami per i malati"
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GENOVA - Due milioni e mezzo di screening in meno nel 2020, meno 18% di interventi chirurgici per tumore e meno 11% diagnosi. E' l'effetto Covid sull'oncologia, dati che non lasciano spazio a interpretazioni raccontati a Primocanale dalla professoressa Lucia Del Mastro Direttore clinica oncologia medica Policlinico - Università di Genova in occasione della giornata mondiale contro il cancro.

"Questi casi non diagnosticati nel 2020 - spiega la prof.ssa Del Mastro - purtroppo saranno diagnosticati in una fase più avanzata quando quindi le probabilità di guarigione sono più basse e questo lo stiamo già vedendo ora".

Si tratta di quello che viene chiamato "effetto pandemia", una delle conseguenze indirette più gravi lasciate dal Covid.


"A causa dell'affollamento e delle problematiche che ci sono state negli ospedali per il Sars-Cov 2 negli ospedali c'è stata una riduzione del 18% degli interventi chirurgici per neoplasie e purtroppo questo nel prossimo futuro si tradurrà nella diagnosi di casi più avanzati e prevediamo purtroppo anche un incremento della mortalità per tumore legato a queste diagnosi tardive".

Per la Liguria dati in linea con quelli nazionali: "La nostra regione più o meno va di pari passo con il resto dell'Italia, si è cercato di proteggere l'oncologia e si è cercato di non bloccare i ricoveri e l' attività chirurgica però inevitabilmente, soprattutto nella prima ondata, abbiamo avuto dei ritardi come in tutto il resto d'Italia".

"L'oncologia va rafforzata - sottolinea Del Mastro - abbiamo bisogno di più personale, più spazi, più disponibilità di accesso per esami diagnostici per i nostri pazienti, non possiamo perdere tempo, i pazienti di cancro non possono avere liste d'attesa nè per i ricoveri, nè per i trattamenti, nè per gli esami diagnostici quindi avremo bisogno di spazi, risorse umane in modo da rafforzare l'oncologia per far fronte a questo incremento dei casi più avanzati".

Per Del Mastro poi è fondamentale "evitare che nel futuro si possa verificare quello che è successo in particolare con la prima ondata di Covid: l'oncologia va protetta, non possiamo sacrificare l'oncologia a causa di problematiche di emergenza sanitaria e altre malattie. Il cancro è la seconda causa di morte nei paesi occidentali e quindi dobbiamo far sì che nel futuro questo non sia più vero e per farlo dobbiamo fare in modo che altre emergenze sanitarie non intervengano e non interrompano le cose oncologiche".


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