
La donna romena di 20 anni arrestata perché narcotizzava e derubava anziani potrebbe avere avuto due complici: una connazionale e un uomo. È quanto ipotizzano gli investigatori, coordinati dalla pm Daniela Pischetola, che stanno continuando le indagini. Anche perché a metà luglio sarebbero stati messi a segno altri due colpi simili a quelli di aprile contestati alla ventenne.
Non solo. Il 18 luglio, la donna era stata fermata per essere identificata alla stazione Brignole in compagnia di una amica. Entrambe avevano in tasca siringhe con tracce di un farmaco di cui non hanno saputo dare spiegazioni. Lo stesso giorno un anziano era arrivato all'ospedale Galliera perché si era sentito male. Ai medici aveva anche raccontato di essere stato derubato da una giovane che aveva portato a casa, facendo scattare le indagini.
L'uomo aveva raccontato di essere stato avvicinato in stazione da una donna che chiedeva aiuto perché non aveva soldi. Nei giorni successivi un altro anziano era finito in ospedale per una vicenda fotocopia. Per i due episodi di aprile è stato accertato che il farmaco utilizzato per "stordire" le proprie vittime era lo Zolpidem, un potente ipnotico della classe dei farmaci simil-benzodiazepinici, che veniva sciolto in un liquido e inserito in alcune siringhe che l'indagata si portava appresso. Adesso le sue foto-segnaletiche verranno mostrate alle ultime due vittime.
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