Sanità

Si parla di continue violenze verbali e psicologiche che oggi, denunciano Uil Fpl Liguria e Uil Fpl Genova, vedono coinvolti 1 operatore su 3. Almeno l'80% dei lavoratori della sanità, di questi il 90% donne, hanno assistito o subito una aggressione
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LIGURIA - L'81% dei medici ha subito aggressioni fisiche o verbali, ma il 69% non denuncia. Si parla di continue violenze verbali e psicologiche che oggi, denunciano Uil Fpl Liguria e Uil Fpl Genova, vedono coinvolti 1 operatore su 3. Almeno l'80% dei lavoratori della sanità, di questi il 90% donne, hanno assistito o subito una aggressione. 

Oggi, martedì 12 marzo, si celebra la ricorrenza della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, approvata e istituita dalla legge 113 del 14 agosto 2020. La pandemia e le sue gravi conseguenze, sia in termini sanitari che sociali, hanno acuito ulteriormente il fenomeno.

Solo domenica all'ospedale Galliera di Genova un'altra violenza è andata in scena. Una donna, una paziente, ha picchiato prima un'infermiera, colpendola con sberle e calci ad un fianco e poi due infermieri maschi che erano intervenuti per bloccarla.

Genova, paziente violenta picchia tre infermieri dell'ospedale Galliera - LEGGI QUI

Anaao Assomed ha sottoposto ai propri iscritti e ha diffuso sui canali social a tutti i dirigenti sanitari, un sondaggio nel mese di marzo 2024, su un campione rappresentativo di professionisti. I dati sono preoccupanti: al pronto soccorso e nel reparto di psichiatria sono i reparti dove si registra il maggior numero di aggressioni da parte dei pazienti e dei loro parenti.

Secondo i dati di Anaao Assomed nei dipartimenti di emergenza, sono soprattutto i parenti ad aggredire il personale, dove le ben note attese spesso slatentizzano violenza e frustrazioni represse. Quindi il sovraffollamento, la carenza di posti letto e di personale contribuiscono a istigare comportamenti aggressivi, dove il medico non viene più visto come colui che si prende cura ma colui che colpevolmente trascura.

Nei reparti di psichiatria, invece, è il paziente ad aggredire, in condizioni di acuzie psicopatologica, quando non è ancora compensato dalla terapia farmacologica, o di una condizione di intossicazione da sostanze. Negli ultimi anni le diagnosi psichiatriche sono significativamente aumentate mentre in parallelo i medici psichiatri sono diminuiti e sono stati chiusi servizi territoriali, con gravi carenze in tutte le regioni e frequenti dimissioni spontanee dei colleghi.

L'81% dei responders riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. Di questi, ben il 23% riferisce aggressioni fisiche, il 77% verbali e ben il 75% ha assistito personalmente ad aggressioni ai colleghi.

Il dato è preoccupante e impone immediate iniziative per la tutela dei lavoratori.

Le aggressioni sono compiute dal paziente solo nella metà dei casi (51,3%) mentre i parenti sono responsabili del 42,3% degli eventi, soprattutto in Pronto Soccorso come esposto sopra.