Sanità

Il dottor stefano Pezzato per due anni al Children’s National Hospital di Washington
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GENOVA - Un progetto nato al Gaslini e che da un anno e mezzo è arrivato negli Stati Uniti grazie a una collaborazione scientifica insieme al Children’s National Hospital di Washington con Stefano Pezzato dell'U.O. di terapia intensiva neonatale e pediatrica diretta dal dottor Andrea Moscatelli. Si tratta di uno studio nel campo delle cardiopatie congenite per monitorare, in modo sempre più preciso, la pressione arteriosa dei bambini che devono essere sottoposti a intervento cardiochirurgico.

"La ricerca in corso, i cui primi risultati sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista “The Journal of Thoracic and Cardiovascular Surgery”,- spiega il dottor Pezzato a Primocanale - utilizza un software di monitoraggio avanzato sviluppato dall’Univerisità di Cambridge, di cui il Gaslini si è dotato già dal 2018, per determinare quali siano i valori di pressione arteriosa ottimali per garantire la migliore perfusione cerebrale in neonati affetti da cardiopatie congenite che necessitano di intervento cardiochirurgico nei primi giorni di vita".

Il dottor Pezzato ci tiene a sottolineare che "si tratta di una tecnologia che abbiamo iniziato a usare a Genova e che abbiamo tra virgolette portato qui dove ci sono i mezzi e le risorse per sviluppare questa cosa appieno, ci sono molte cose da imparare sicuramente però ecco il progetto è diciamo 'made in Liguria'.

Un'esperienza americana di due anni che il dottor Pezzato sta facendo con tutta la famiglia: la moglie e i due figli di 6 e 4 anni e che lo vedrà rientrare a Genova in autunno.

Sulla preparazione dei medici italiani dopo un anno e mezzo negli Stati Uniti Pezzato non ha dubbi: "Il nostro livello di preparazione e di pratica non ha nulla da invidiare, le nostre ricerche sono apprezzate e a volte anche supportate dai centri americani come in questo caso, io sono venuto il primo anno supportato dal Gaslini grazie a un impegno enorme del mio direttore e della direzione dell’istituto e poi siccome il progetto sta andando bene sono potuto rimanere per un secondo anno invece finanziato dagli Stati Uniti quindi è veramente un progetto comune e sarò ancora qui diciamo per per qualche mese fino all’autunno".

 

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