Sanità

I dati mostrano che oggi, un adolescente su 4, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d'ansia
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GENOVA-Una vera e propria crisi mondiale della salute mentale alimentata dalla pandemia, le vittime? I giovanissimi. I dati spiegano che l'incidenza di depressione e ansia fra adolescenti è raddoppiata rispetto a prima del Covid.

L'ampia metanalisi appena pubblicata su JAMA Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su oltre 80.000 giovani, ha dimostrato che oggi un adolescente su 4, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d'ansia. Durante la terza puntata di Tiziana&Cirone, ogni martedì su Primocanale, la dottoressa Cristina Venturino, responsabile del centro psicologia dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, ha spiegato come la didattica a distanza, portata alla ribalta dal virus, sia 'un'arma a doppio taglio': "Con i ragazzi si è visto un senso di estraniamento causato dalla dad, soprattutto per come l'hanno fatta molti giovani. Ore e ore davanti al computer, certo, è stata una grande risorsa quando le scuole dovevano essere chiuse, però ormai sappiamo che protratta nel tempo negli studenti suscita noia e distraibilità, mentre con i bambini è difficile anche mantenere la loro naturale curiosità nei confronti del mondo esterno, diciamo che gli vengono a mancare degli stimoli sensoriali."

Non solo la Dad, la pandemia è stata il detonatore di tantissimi problemi che si sono abbattuti su bambini e ragazzi di tutto il mondo, stravolgendo le loro vite: "Tutto questo, i problemi nati con il Covid, è legato anche a tante altre problematiche dei ragazzi in questo periodo di pandemia, ha fatto un po' da detonatore rispetto a situazioni di ritiro, chiusura ma anche perdita di motivazione rispetto al futuro - ha continuato Venturino -. I dati ce lo confermano."

Affrontare il Covid salvaguardando la salute mentale di piccoli e adolescenti. Non ci sono metodi chiari e puntuali, ma la dottoressa Venturino ha dei consigli: "Bisogna ricordare che le situazioni non sono tutti uguali, già prima del covid c'erano già diversi problemi per determinate d'età, non è la prima volta che si sente parlare di disagio adolescenziale. Ovviamente in questo momento è un aspetto da tenere sotto controllo. Va anche detto che molte difficoltà sono transitorie, sono assolutamente risolvibili se riusciamo tutti insieme, e intendo genitori, insegnanti e istituzioni - conclude Venturino -. Dobbiamo avere un atteggiamento proattivo, ascoltare i bambini e i ragazzi, mantenendo una rotta e rimanendo un punto di riferimento senza farci prendere dallo sconforto: fondamentale sostenere i loro sogni e progetti per il futuro."