Sanità

Il coordinatore del Centro trapianti della Liguria a margine dalla prima delle due giornate della riunione tecnico scientifica del Nitp: "Tempi maturi anche per un incremento significativo della percentuale di soggetti potenziali donatori"
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LIGURIA - "Il 2024 credo che possa essere l'anno della svolta, sia per un incremento significativo della percentuale di soggetti potenziali donatori, sia per la ripartenza di un nuovo progetto, quale può essere ad esempio quello della donazione e il trapianto di cuore" così Alessandro Bonsignore coordinatore del Centro trapianti della Liguria a margine dalla prima delle due giornate della riunione tecnico scientifica del Nitp (la prima organizzazione di coordinamento del prelievo e trapianto di organi e tessuti nel territorio nazionale) che si svolge a Genova

L'obiettivo nel calendario è fissato. Il 2024 può essere l'anno giusto: "Questa è una volontà forte - precisa Bonsignore -. Diciamo che il momento è estremamente favorevole perché c'è un'interazione stretta tra tutti quelli che sono gli stakeholder, le istituzioni e la politica. C'è la volontà di poter riportare, dopo il trapianto di fegato e di rene anche quello di cuore. Nella nostra regione ci si sta lavorando e siamo fiduciosi".

Il convegno del Nitp ha focalizzato l'attenzione sulla situazione dei trapianti di organi in Liguria e in Italia portando dal Nord del Paese i maggiori specialisti e studiosi del settore. Dal 1982 a fine novembre 2023 in Liguria sono stati effettuati 3270 trapianti di organi. Di questi 2308 hanno riguardato i trapianti di rene, 962 trapianti di fegato, 61 trapianti di pancreas e 77 trapianti combinati. Sono questi i dati emersi dalla riunione tecnica scientifica del Nitp di Genova.

"C'è la necessità di informare la cittadinanza sull'etica e il valore del dono in modo da mettere le generazioni future nelle condizioni migliori per intercedere potenziali donatori - spiega ancora Bonsignore che poi fotografa la situazione della regione -. La Liguria è in una fase di grande ripartenza. Pochi giorni fa c'è stata la prima donazione di rene da vivente e un mese fa invece abbiamo avuto la prima donazione a cuore fermo. Due segnali di come la Liguria stia tornando centrale nel panorama trapianti non solo nelle intenzioni ma anche nei fatti".

Dai dati forniti dal professor Enzo Andorno emerge che soprattutto per quanto riguarda i trapianti di rene nel 24% dei casi hanno riguardato pazienti in età pediatrica (556 su 2308). "Il rene pediatrico è uno dei programma più attivi e che funziona meglio grazie anche alla collaborazione con il Gaslini che fa si che ci siano delle grandi potenzialità, inoltre si stanno delineando nuovi percorsi per avere procedure sempre più snelle e operative nella gestione delle liste" spiega ancora il coordinatore del Centro trapianti della Liguria.

Dai numeri emersi risulta a livello nazionale l’età sempre più elevata dei donatori di organi, un dato linea con quando accade in Liguria vista anche l’anzianità della popolazione. Nel 2023 ci sono stati 85 casi di donatori con età superiore agli 80 anni; 156 donatori con un’età compresa tra i 70 e 79 anni; 161 casi di donatori tra i 60 e 69 anni; 166 casi di donatori tra i 40 e 59 anni; 60 casi di donatori tra i 18 e 39 anni e infine 15 casi di donatori da 0 a 17 anni.

"Si tratta di una novità quella della donazione in età avanzata permessa grazie ai passi avanti della scienza - spiega Bonsignore -. Molti cittadini pensano dopo una certa età di non poter più essere dei potenziali donatori. Invece non è così e abbiamo visto che ci sono state donazioni anche di ultra centenari".

Altro dato significativo riguarda il netto aumento di donatori d’organo arrivati da donatori a cuore fermo nel 2023 rispetto agli anni passati. Nel 2022 erano stati 220, nell’anno ancora in corso sono già 406: un valore quasi raddoppiato nel corso di un solo anno. 

Tra le maggiori criticità a livello di donazione di organi c'è quella della comunicazione. Spesso a volte di eventi traumatici si arriva in una situazione in cui i parenti non se la sentono di prendere questa decisione magari perché a casa non se ne è mai parlato apertamente. "Per questo motivo è fondamentale fare comunicazione, arrivare preparati e sensibilizzare la popolazione sul valore etico e sociale della donazione degli organi" conclude Bonsignore.

In questo senso è infatti esistono diverse modalità. Una delle più semplici è quella di indicarlo al momento del rinnovo della carta d'identità. Ma il ministero della Salute indica tutte le possibili strade (Clicca qui).