Sanità

In Liguria le liste d'attesa sono di circa un mese e mezzo, meglio di altre regioni
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Il 2 giugno è la giornata mondiale dei disturbi alimentari: sono in aumento dopo il covid, hanno esordi soprattutto in età pre adolescenziale e adolescenziale, sono 3 milioni della nostra popolazione, il 3 per cento è affetto da anoressia e bulimia. Abbiamo anche un aumento di questi disturbi nella popolazione maschile, mentre in passato era più appannaggio dell'universo femminile. C'è una ossessione del controllo del corpo e del peso.

La fotografia è quella raccontata a Primocanale da Stefania Demontis, Direttore nutrizione territoriale e dca Asl1: "Abbiamo avuto un incremento del 40 per cento rispetto al 2019 della popolazione adolescente affetta di disturbi del comportamento alimentare. E' aumentata la popolazione maschile tra i 12 e i 17 anni ma si è ridotta tantissimo l'età di insorgenza del disturbo alimentare delle femmine che è scesa anche sotto gli 11-12 anni. Quando arriviamo alla diagnosi il disturbo è già presente da almeno sei mesi o un anno, è un tipo di patologia che rimane sommerso".

Preoccupano i tempi per la presa in carico dei pazienti dal sistema sanitario: "In Liguria siamo più fortunati rispetto ad altre regioni perché le nostre liste d'attesa possono essere al massimo di un mese e mezzo o due mentre in Lombardia o Piemonte le liste d'attesa arrivano anche a otto o dieci mesi. Il problema dell'incrementare il personale è sicuramente quello più discusso perché si tratta di personale che deve essere ulteriormente formato. E' una branca specialistica nella specialità", conclude la dottoressa Demontis.

 

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