Sanità

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Mancano i medicinali: introvabili soprattutto quelli di marca, dagli antipiretici agli sciroppi per bambini. Tra le cause, l'alta richiesta di medicine di questo periodo, ma anche la carenza di materiali per imbottigliare i medicinali stessi.

In queste ultime giornate, in queste ultime settimane, ci siamo accorti che all'interno delle farmacie spesso si sente dire: "Questo non ce l'ho; non ce l'abbiamo; non è arrivato; c'è carenza..", cosa sta succedendo?

"Purtroppo sono parecchi in questo momento i farmaci che hanno questo tipo di carenza e le cause sono tantissime", afferma il presidente dell'ordine dei farmacisti di Genova Giuseppe Castello, "C'è stata una richiesta superiore a quella che è la produzione e quindi spesso alcuni dosaggi, parliamo del grafene da 600/800 milligrammi come il paracetamolo in sciroppo pediatrico, sono quasi impossibili da trovare."

"Altra motivazione è che purtroppo, a causa delle problematiche internazionali, ci sono grosse grossissime difficoltà a reperire quelli che sono i componenti per fare i medicinali e per impostare i medicinali - prosegue Castello - Ci sono dei prodotti, e anche importanti come possono essere gli antiepilettici, gli antidepressivi, che in questo momento non si riescono a trovare. Fortunatamente si riesce a sopperire abbastanza bene con i generici, perché quello che in questo momento non si riesce a trovare il cosiddetto farmaco originale, cioè il farmaco di marca".

A rincarare la dose vi è anche la problematica legata al caro carburanti: "Un'altra cosa che purtroppo che stiamo vedendo è l'aumento del costo del trasporto con l'aumento dell'energia - continua il presidente - L'industria non distribuisce più come una volta, ma con tempi più lunghi, proprio per andare sul risparmio. E ultima cosa, specie per alcuni prodotti, è che in Italia i prezzi sono calmierati, cioè sono sotto controllo dell'Aifa, negli altri Stati questo non avviene. E' chiaro che l'industria farmaceutica predilige luoghi dove poi abbia maggiore convenienza nella distribuzione, o almeno nella distribuzione iniziale. Cioè l'Italia non è appetibile. E' poco appetibile perché i prezzi sono troppo bassi." 

Giuseppe Castello conclude con una raccomandazione: quella di fidarsi del proprio farmacista e del proprio medico. Fortunatamente esistono delle alternative, i così detti 'farmaci equivalenti' e, in alcuni casi, è la stessa farmacia ad ampliarne la produzione in modo da sopperire alla carenza di determinate concentrazioni di principio attivo.