Si chiama "Langya Virus", diminutivo LayV, e i primi casi (35 contagi in tutto) sono stati isolati in Cina, in particolare nelle province di Shandong e di Henan. La sua scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine.
"Le notizie seguono la pubblicazione di un lavoro scientifico, evento che avviene abbastanza spesso in natura. Il lavoro pubblicato riporta l'identificazione di un presunto nuovo virus, in verità si tratta di un henipavirus già conosciuto che in passato aveva già causato infezioni sia negli animali che nell'uomo, probabilmente si tratta di una nuova versione del virus", spiega a Primocanale il professor Andrea Orsi, docente di igiene dell'Università di Genova.
Spiega il professor Orsi: "Al momento è stato identificato in 35 soggetti che sono stati colpiti in varie modalità con sintomi anche diversi l'uno dall'altro. Per ora si tratta solo di una prima segnalazione di un evento che però è abbastanza naturale".
Il virus è stato trasmesso da animale a uomo: "Di solito scienziati e medici chiamano questo tipo di eventi "zoonosi" ovvero una infezione da un virus o microorganismo che di solito colpisce gli animali e che poi incidentalmente passa nell'uomo, un po' come si sospetta sia successo nelle prime fasi del coronavirus, come succede anche per l'influenza. Si tratta dunque di una prima notizia scientifica che sarà da approfondire e da confermare", conclude Orsi.
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