Sabato 27 settembre si svolge il Disability Pride Genova 2025, una giornata dedicata ai diritti, all’inclusione e alla valorizzazione delle persone con disabilità. L’evento è promosso dalla community Genova Solving For All in collaborazione con il Disability Pride Network, con il patrocinio della Regione Liguria, del Comune di Genova e dell’Università di Genova.
Il programma prevede una conferenza stampa dalle 10.30 presso la Sala Trasparenza di Regione Liguria, con traduzione LIS e/o trascrizione in tempo reale. Dalle ore 13 alle 15 i "Libri viventi" a Casa Luzzati, con testimonianze e dialoghi per promuovere empatia e comprensione. Alle ore 16 parte il corteo del Disability Pride da Piazza De Ferrari, con arrivo previsto alle 17 a Piazzale Mandraccio.
"La riforma della disabilità presentata due giorni fa rappresenta un passo importante verso una società più inclusiva – dichiara l’assessore regionale alla sanità –. La sperimentazione introduce infatti strumenti innovativi per la presa in carico e l’integrazione socio-sanitaria e giornate come il Disability Pride sono fondamentali perché accendono i riflettori sui temi dell’accessibilità e dei diritti, stimolano un confronto costruttivo tra istituzioni, associazioni e cittadini e ci ricordano quanto sia importante continuare a lavorare insieme per rimuovere le barriere, migliorare l’accesso ai servizi, favorire l’inclusione sociale e promuovere l’autonomia delle persone con disabilità".
"Come amministrazione vogliamo iniziare a lavorare, già nelle prossime settimane, all’edizione 2026 – dichiara l’assessora al Welfare, Servizi sociali, Famiglie, Terza età e Disabilità del Comune di Genova Cristina Lodi – Istituzioni, terzo settore e famiglie devono lavorare insieme, ogni giorno, per realizzare tutte quelle politiche in grado di creare un ambiente dove ognuno, a prescindere dalle sue abilità e dal tipo di disabilità, fisica, psichica o sensoriale, possa sentirsi davvero accolto e valorizzato. La riforma in atto delle Politiche sociali a livello governativo deve valorizzare quello che c'è, migliorarlo e metterlo a sistema. Il progetto di vita deve essere messo al centro, intercettando i nuovi bisogni e diritti".

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IL COMMENTO
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