Sanità

Il presidente Bonsignore: "Dopo aver sfruttato al cento per cento gli ospedali, il finanziamento alla sanità privata in supporto alla sanità pubblica è un qualcosa che è oggi oggettivamente imprescindibile"
3 minuti e 9 secondi di lettura

GENOVA - L'ordine dei medici della Liguria entra nella discussione sulle misure che il governo sta adottando per affrontare il problema delle liste d'attesa delle prestazioni sanitarie. "Quello che noi auspichiamo come ordine dei medici è che venga messo il sistema sanitario nazionale nelle condizioni di poter essere ottimizzato e utilizzato al cento per cento - spiega il presidente dell'Ordine dei medici della Liguria Alessandro Bonsignore -. Sappiamo che i dati delle liste d'attesa ci dicono che questo non basterà, quindi il finanziamento alla sanità privata in supporto alla sanità pubblica è un qualcosa che è oggi oggettivamente imprescindibile perché altrimenti la sanità pubblica non riuscirebbe a garantire i bisogni di salute della popolazione".

Da una parte la necessità di rendere gli ospedali operativi per tutta la giornata in modo da elargire le prestazioni sanitarie dall'altra trovare le risorse utili a pagare i professionisti delle diverse specializzazioni ed evitare che vadano a lavorare nel privato. "Abbiamo ancora dei margini per utilizzare meglio e di più la sanità pubblica - spiega Bonsignore - e quindi un po' il nostro impegno è quello di immaginare un modello che consenta di utilizzare gli ospedali non soltanto fino al pomeriggio ma fino alla sera inoltrata e, quando avremo saturato l'attività degli ospedali, ecco che allora sarà doveroso investire anche in altri contesti per garantire ai cittadini di avere nei tempi adeguati risposte ai bisogni di salute".

Il governo ha stilato una serie di misure per affrontare il problema delle liste d'attesa. Tra le soluzioni adottate c'è la presenza di una piattaforma nazionale per il monitoraggio, che dovrà dialogare con quelle regionali, nasce un Cup unico regionale o infra-regionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e dei convenzionati. Se le visite non vengono erogate nei tempi previsti dalle classi di priorità, viene garantita la prestazione in intramoenia o nel privato accreditato.

"Tenete presente che quando un privato accreditato entra nel sistema diventa a sua volta sistema sanitario pubblico" spiega ancora Bonsignore che sottolinea come l'elemento che fa percepire al pubblico è la gratuità della prestazione. Si parla "di un principio costituzionale che è quello di garantire cure gratuite a tutti i soggetti, questa deve essere la nostra preoccupazione. Dobbiamo sfruttare meglio e maggiormente il Sistema Sanitario Nazionale per come è oggi" conclude Bonsignore.

A livello nazionale esiste una legge che dice che, qualora le prestazioni prescritte non siano effettuate entro i tempi previsti, l'utente può effettuare quelle prestazione presso operatori privati per poi chiedere il corrispettivo rimborso. Esiste una normativa che prevede dei tempi massimi per la prestazione sanitaria, per quanto riguarda gli esami al massimo si può attendere 60 giorni.

Tra le misure previste dall'esecutivo c'è anche l'incremento della spesa per il personale: pari al 15% dell'incremento del Fondo sanitario rispetto all'anno precedente. Il tetto di spesa dal 2025 viene abolito ma ci sarà il calcolo di un fabbisogno standard di personale. Il decreto prevede anche un piano d'azione per il rafforzamento dei servizi sanitari e sociosanitari nelle 7 regioni del sud destinatarie del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027. Prevista anche una flat tax al 15% delle prestazioni orarie aggiuntive dei sanitari impegnati nella riduzione delle liste.

Tra le misure principali del disegno di legge (15 articoli) c'è l'aumento del 20% delle tariffe orarie per il personale per i servizi aggiuntivi contro le liste d'attesa, la possibilità per gli specializzandi di incarichi libero professionali fino a 10 ore settimanali e sono confermate le misure contro i gettonisti con la possibilità di assumere con contratti di lavoro autonomo.

Aumentano i limiti di spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie da privati accreditati, inoltre le Regioni assegnano obiettivi annuali sulla riduzione delle liste di attesa per la valutazione e la verifica dell'attività dei direttori regionali della sanità e dei direttori generali delle aziende. In base al raggiungimento o meno di tali obiettivi sono previsti premi, sanzioni e anche la sospensione