
Nel giorno in cui si apre una nuova fase per il porto di Genova, con l'insediamento del nuovo commissario Matteo Paroli, a palzzo San Giorgio di Genova si tiene il l'assemblea pubblica di Assagenti, quest'anno particolarmente importante perchè l'associazione compie 80 anni.
Il messaggio del presidente Croce: "Sfida epocale per il porto di Genova"
Il presidente di Assagenti, Gianluca Croce, insieme al segretario generale Massimiliano Giglio, lancia un appello in questa giornata così carica di significati. "Sono davvero convinto che ci troviamo alla vigilia di una sfida epocale per il porto di Genova, ma anche per tutta l’economia italiana. Il Mediterraneo è tornato a essere centrale e il crescente interesse di Russia, Cina, degli stessi Stati Uniti d’America, lo dimostrano. Sono convinto quindi che il porto di Genova, con la dotazione delle nuove infrastrutture in costruzione, possa tornare al centro della scena anche per un’Europa che della distorsione di traffico verso il nord ha fatto dagli anni Cinquanta a oggi la sua “particolarissima” (nel senso di parte) legge di mercato".
"Serve un cambio di passo"
"Ma nulla arriva gratis. Proprio in questo momento in cui si costruiscono infrastrutture decisive è indispensabile un cambio di passo. E questo non deve riguardare solo il tradizionale cluster marittimo. Deve essere esteso all’intera filiera industriale e produttiva, nonché ai principali player della logistica e della distribuzione. Abbiamo scelto di invitare oggi i presidenti o gli assessori ai trasporti delle Regioni del quadrante del nord ovest e dell’Emilia-Romagna perché siamo convinti che oggi - ed è questa la proposta che lanciamo - sia necessario un fronte compatto in grado di determinare un’inversione di tendenza anche per traffici che naturalmente, si fa per dire, si orientavano verso i porti del Nord Europa. Oggi siamo di fronte a quella che potrebbe essere davvero una svolta epocale con lo sviluppo di un nuovo continente, quello del Medioriente; follia? Con più di un fronte di guerra aperto parlare di un continente “economico” forieri di opportunità, è follia? Come agenti marittimi pensiamo l’esatto contrario. Alle grandi emergenze, che oggi per tutti noi sono solo sinonimo di sofferenza, seguono sempre grandi opportunità e alla centralità del Mediterraneo crediamo sempre di più.
"E' necessaria una vera e propria virata di bordo"
Noi siamo della convinzione che il porto di Genova possa svolgere il più importante ruolo strategico per l’economia di gran parte del continente europeo, ma per raggiungere questo obiettivo è necessaria una vera e propria virata di bordo. Sino ad oggi Portualità ed Economia del mare Logistica e Industria hanno dialogato con fatica e il loro dialogo è stato caratterizzato da forti incomprensioni. Per molte aziende e per molti decenni la logistica e quindi i porti non sono stati considerati alla stregua di un fattore integrante e integrato della produzione ma quasi un optional da valutare al di fuori dei centri di costo tradizionali; l’attenzione si è concentrata sull’abbattimento del costo del lavoro con risultati che sono sotto gli occhi di tutti in termini di tenuta sociale del sistema paese".
"Si crei una control room, un desk con diversi obiettivi"
"La proposta che oggi intendo fare come 24esimo presidente degli agenti marittimi genovesi e quella di progettare insieme ( e noi ci stiamo lavorando) non un altro organismo che si sovrapponga a quelli esistenti. Ma qualcosa di sostanzialmente nuovo, una vera e propria control room e al tempo stesso un desk, con obiettivi precisi:
1) contribuire in modo pressante affinchè siano coordinati i tempi di realizzazione e di entrata in servizio delle nuove opere infrastrutturali: l’ orologio delle grandi opere di cui si era parlato in passato deve diventare realtà
2) pensare a strategie di filiera che si focalizzino sul rapido sblocco e superamento di tutti gli elementi di congestione del traffico merci per traguardare il risultato di un’operatività 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno che avrebbe riflessi determinanti anche sulla fluidità logistica dei traffici;
3) esercitare una pressione congiunta affinché vengano varate norme settoriali efficaci per rendere fluido la circolazione delle merci. in un coordinamento globale fra porti Terminal portuali - Retroporti e area industriale e servizi alla merce
4) Investire in un grande progetto di digitalizzazione integrata che non sia alternativo al rapporto umano alla base della nostra professione, ma che consenta finalmente di sviluppare sinergie fra le varie piattaforme esistenti: abbiamo basi solide in primis il Port Community System di Genova che da oltre 20 anni è sinonimo di eccellenza operativa frutto di esperienze dirette. Ora siamo pronti ad alzare l’asticella (anzi la stiamo già alzando attraverso Hub telematica) e creare un “modello che consenta di estendere questa infrastruttura digitale alle regioni del Nord-Ovest e alle imprese dell’import/export. Questo può accadere solo grazie a un approccio pragmatico e di esperienze dirette e di altri operatori portuali, che valorizzi strumenti/eccellenze già esistenti (PCS, PMIS, sistema telematico doganale) e costruisca una catena logistica digitale, efficiente e interconnessa che abbia base nel porto di Genova.
5) Attuare un grande piano di formazione che garantisca continuità, ma anche un know how omogeneo per tutto il sistema: porto, logistica e industria devono parlare la stessa lingua e capirsi. E Genova deve esserne la casa della filiera del mare creando anche le condizioni per attirare a Genova intelligenze e professionalità.
6) Avviare immediatamente (e Assagenti si candida a farlo) una riflessione per la messa a punto di uno strumento del tutto innovativo, anche rispetto a strumenti esistenti, (come il tavolo di partenariato) non certo per creare un ulteriore sovrastruttura di discussione, ma per ottenere due risultati precisi: coinvolgere nella risoluzione dei problemi dell’intero sistema logistico che fa perno sul porto di Genova, non solo il cluster marittimo e logistico, ma anche il mondo dell’industria manufatturiera; un centro (per comodità chiamiamolo DESK ricordando comunque una base consortile) che faccia dell’agilità e della capacità di reazione gli strumenti per individuare soluzioni innovative e proporle per l’implementazione alle Istituzioni competenti, in primis l’ADSP. Uno strumento consultivo trasversale agile, senza vincoli burocratici, che raccolga le indicazioni di emergenza, metta a punto una traccia di soluzione e la sostenga.
Convogliare in questo desk tutte le tematiche in particolare relativo all’efficientamento dei flussi produttivi, che richiedono soluzioni plug & play e non possono attendere i tempi lunghi della politica o della ordinaria gestione amministrativa".
IL COMMENTO
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