Porto e trasporti

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di Redazione

Fa discutere la continuità territoriale riconosciuta ad Ancona che potrà così avere voli aerei a basso costo per Milano, Roma e Napoli con Genova che ancora aspetta di avere questo riconoscimento, una necessità sostenuta da anni dal senatore e membro della Commissione Trasporti della XVII Legislatura Maurizio Rossi. Sul tema entra anche il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Edoardo Rixi. Proprio Rixi risponde ai senatori Rossi e Lorenzo Basso.

"In merito alle riflessioni emerse sul tema della cosiddetta “continuità territoriale” per Genova, credo sia doveroso riportare l’attenzione sul quadro generale. Spesso, nel dibattito pubblico, si tende a confondere la soluzione con il principio: la continuità territoriale è uno strumento, non un fine. E come ogni strumento, va valutato nel contesto, con responsabilità e lungimiranza.

La vera sfida, a mio avviso, non è garantire un sostegno economico di breve periodo, bensì creare le condizioni affinché l’Aeroporto di Genova possa crescere stabilmente, offrendo più collegamenti, più concorrenza e un’offerta sostenibile nel tempo. È su questo terreno che possiamo costruire risposte durature e credibili.

Infrastrutture moderne, visione condivisa e collaborazione tra istituzioni, territorio e operatori economici: sono questi gli elementi che possono fare la differenza. Interventi spot, pur animati da buone intenzioni, rischiano di rinviare i problemi e, a volte, di scoraggiare investimenti privati fondamentali. È bene ricordare che pochi imprenditori scelgono di investire in mercati percepiti come fragili o tenuti in piedi da un sostegno pubblico permanente.

Genova ha peculiarità importanti: un porto strategico a livello europeo, un settore crocieristico in espansione e un potenziale logistico di primissimo piano. La vera occasione sta nel connettere in modo efficace porto, ferrovia e aeroporto, creando una piattaforma integrata capace di attrarre nuove rotte e operatori. Questo significa crescita reale, non dipendenza.

La direzione intrapresa dal MIT è chiara: meno sussidi generalizzati, più interventi strutturali. Non si tratta di chiudere le porte a ogni ipotesi, ma di affrontare ogni proposta con realismo, valutando con attenzione l’equilibrio tra necessità contingenti e obiettivi di lungo periodo. Consapevoli del fatto che il ricorso eccessivo a meccanismi compensativi può, nel tempo, scoraggiare investimenti privati e alterare le dinamiche del mercato.

Negli ultimi anni abbiamo compiuto passi concreti: l’apertura della nuova ala dell’aeroporto, realizzata con oltre 12 milioni di euro di fondi pubblici messi in campo da Autorità portuale e Regione, il progetto di collegamento ferroviario con la stazione marittima – finanziato da RFI con più di 85 milioni – e una crescita significativa del traffico passeggeri. Sono segnali che indicano la direzione giusta.

Il futuro di Genova passa attraverso una visione industriale del trasporto, fondata su infrastrutture efficienti, attrattività e competitività. Il nostro obiettivo è costruire, non sostituire il mercato. Perché la solidità di un territorio si misura nella sua capacità di attrarre, non nella sua dipendenza da risorse pubbliche" ha spiegato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi.