Porto e trasporti

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GENOVA – Nel Governo Meloni si è aperta la battaglia per il Terzo Valico: l'ipotesi, anticipata dal quotidiano Il Foglio, che il ministro con delega al Pnrr Raffaele Fitto starebbe pensando di definanziare il progetto di 3,97 miliardi escludendolo dal Pnrr ha provocato un duro scontro tra le anime dell'esecutivo nazionale e anche all'esterno. Dentro il Governo, in particolare, lo scontro è tra il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini e lo stesso Fitto: la questione, che riguarda anche i ritardi di altre opere commissionate da Rfi, è esplosa mentre Palazzo Chigi si appresta a consegnare a Bruxelles la revisione del programma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il ministro Fitto pensa, evidentemente, che i tempi di completamento del Terzo Valico non siano compatibili con quelli dettati dall'Europa per il Pnrr e, per questo, teme di perdere definitivamente i fondi

Il presidente di Regione Giovanni Toti si è detto decisamente contrario a questa eventualità, fissando nel completamento dell'opera a metà 2026 la sua personale 'linea del Piave': “Resistere, resistere, resistere, il Terzo Valico deve restare finanziato così com'è – ha detto il Governatore all'agenzia Dire – si sta lavorando, rappresenta uno dei cantieri più importanti d'Italia, sul piano economico è probabilmente più importante dello stesso ponte sullo Stretto, va assolutamente difeso. Poi – aggiunge Toti – fa bene Fitto a tentare di mettere in sicurezza sotto vari aspetti il Pnrr che va ritarato secondo criteri di realtà ma non può generare shock termici o docce scozzesi alle imprese che contano molto sul completamento di quest'opera”. L'alchimia contabile, insomma, secondo Toti non sarebbe compresa dal tessuto economico del nord Ovest del Paese che aspetta con ansia la fine dei lavori. 

Anche fuori dal perimetro della maggioranza di Governo fioccano le reazioni: “Sarebbe un errore gravissimo – dice la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita – così si rischia di compromettere il completamento di un'opera fondamentale che è per giunta in fase avanzata. Anziché affrontare i problemi – continua la senatrice renziana – si fa il gioco delle tre carte, rischiando di compromettere il completamento dell'opera”.

Contro il ministro Fitto e le contraddizioni in seno al Governo si schiera anche il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna: “Apprendiamo con stupore e preoccupazione le notizie secondo cui nel governo Meloni sarebbe in atto un scontro tra i Ministri Raffaele Fitto e Matteo Salvini per l’intenzione del governo di stralciare 3,97 miliardi del Pnrr destinati al Terzo Valico ferroviario dei Giovi. Un'operazione che ha portato lo stesso Presidente della Giunta Ligure Toti a criticare questa contraddizione tutta interna alla maggioranza. Risulta evidente come il Governo brancoli nel buio e come regni la confusione totale”.

Non solo politica, anche dal mondo delle imprese arrivano reazioni come quella del direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta, per cui "il Terzo Valico è un'opera complementare alla Diga di Genova, quest'ultima non avrebbe senso senza la prima.il nostro Paese si gioca la propria  credibilità internazionale su queste due opere. Non possiamo fallire la loro realizzazione".