GENOVA – Prosegue il viaggio di Primocanale attraverso la protesta dei comitati del ponente di Genova contro il cantiere della diga sul dentino del sesto modulo e contro ogni espansione del porto di Prà, sia a levante, con il confine del rio San Giuliano, che a ponente, confine Castelluccio, ma anche verso sud. La protesta si concretizzerà sabato quando i comitati del ponente si sono dati appuntamento alle 10 alla stazione di Prà per una marcia fino a Pegli,
L’addio alla fabbrica dei cassoni della diga, che verranno costruiti interamente a Vado, non ha zittito i malumori dei residenti (LEGGI QUI). Anzi, le parole del presidente della Regione Giovanni Toti, durante la trasferta a Singapore per visitare il porto (LEGGI QUI), che ha parlato di potenziamento del porto di Prà, ha riacceso la contrarietà di chi vive di fronte al porto, per oltre due km, tra Pegli e Voltri, passando per Prà.
Incontriamo Maria Rosa Boggio, del coordinamento comitati del ponente: “Il nostro caro sindaco Bucci ha cambiato il nome al porto ma la realtà è che ogni espansione pesa su Voltri. Siamo molto preoccupati perché lui parla sempre di sud (espansione a sud) ma c’è una delibera del consiglio del municipio che dice chiaramente no a future espansioni a est, ovest e anche a sud. Perché diciamo no? I traffici portuali sono calati, questo modello di economia circolare non può più tenere quindi siamo pronti a scendere in piazza con tutti i comitati del ponente per dire no a ogni inutile espansione. E vorrei anche sapere perché il vice sindaco ha sbandierato di recente la carte dei diritti degli oceani, portando Genova come esempio, e poi invece non tutela il nostro mare”. (... CONTINUA)
IL COMMENTO
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