Porto e trasporti

L'amministratore delegato di Pir, e presidente di Superba, risponde all'editore Maurizio Rossi che ha aperto un dibattito sull'opzione zero
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GENOVA - A Primocanale in esclusiva parla Guido Ottolenghi, amministratore delegato di Pir (Petrolifera italo rumena), e presidente della Superba, di cui Pir è proprietaria al 100%. Il tema è quello, a dir poco scottante, del trasferimento dei depositi costieri di Carmagnani e Superba a Ponte Somalia, nel porto di Genova Sampierdarena, da Multedo, dove oggi si trovano, a pochi metri dalle case. L'editore di Primocanale Maurizio Rossi si è recentemente pronunciato caldeggiando sull'opzione zero (LEGGI QUI) e aprendo un dibattito a cui risponde Ottolenghi.

Sul trasferimento pendono diversi ricorsi, di terminalisti e cittadini, e la contrarietà di alcuni operatori portuali, primo fra tutti Grimaldi, che opera al terminal San Giorgio, passato di proprietà recentemente da Gavio a Messina. E le perplessità del console della Culmv Antonio Benvenuti. 

"A Maurizio Rossi, bravissimo editore, sull'opzione zero rispondo che noi siamo contrari perchè credo che per Genova sarebbe una perdita importante. Un porto non può scommettere solo sui contenitori ma deve avere più settori e il nostro, secondo me, è molto importante per i prodotti che tratta, e che toccano la vita di tutti i cittadini, dalla schiuma da barba all'acetone per togliere lo smalto, solo per fare alcuni esempi". 

"Sulla Valutazione di impatto ambientale, passata da regionale a nazionale, abbiamo presentato una istanza di autotutela di Superba nei confronti della regione e del Ministero per ottenere che la Via sia regionale e non nazionale, perchè, in base a quanto sostiene Superba, la competenza è regionale perchè non si tratta di interventi di difesa del mare come ipotizzato dalla Regione, che richiederebbe la Via nazionale, bensì di un deposito costiero che per dimensioni è soggetto per legge alla Via regionale. Inoltre un altro equivoco pare essere quello relativo al fatto che il Ministero dell'Ambiente equivoca il parere del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici come se lo stesso considerasse la pratica di delocalizzazione come una variante al piano regolatore portuale, cosa che invece, secondo lo stesso Consiglio superiore dei lavori pubblici non è vero". 

Ma perchè preferite la Via regionale? "Per noi una vale l'altra però, la nostra istanza di autotutela, nasce dal fatto che gli atti sono contradditori e non si capisce bene la situazione. E rischieremmo di perdere molti mesi perchè dovremmo ripartire da zero, già abbiamo perso 7 mesi". 

Sui rilievi del Ctr, il comitato tecnico regionale, che ha bocciato, per ora, il progetto e chiesto integrazioni entro dieci giorni sul piano sicurezza: "Stiamo lavorando e ci stiamo confrontando con lo stesso Ctr per chiarire alcuni aspetti che non comprendiamo bene". 

"Comunque siamo spiazzati e storditi da questi due colpi, la Via e la bocciatura del Ctr, arrivati in pochi giorni".