Porto e trasporti

Ieri il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi aveva definito 'impensabile' realizzare i cassoni solo a Pra'
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GENOVA - Il consiglio comunale di Genova si accende sul tema dei cassoni di Pra' per la costruzione della Diga alla presenza di numerosi abitanti del quartiere, che hanno protestato per quella che hanno definito un'ennesima servitù nel loro territorio e per i rischi connessi alla salute (LE DICHIARAZIONI DI ARPAL - LEGGI QUI). Le proteste hanno costretto il presidente del consiglio Carmelo Cassibba a sospendere la seduta per convocare una capigruppo e successivamente ad espellere due cittadini e ammonire i consiglieri D'Angelo e Pandolfo del Partito Democratico. Ad accendere il dibattito le parole del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi all'assemblea del Municipio VII Ponente ieri pomeriggio: "Un’opera importante per il Paese come la nuova diga foranea del porto di Genova ha la necessità di disporre di più siti in cui realizzare i cassoni necessari per la sua realizzazione - ha dichiarato -. È impensabile concentrare tutta l’attività nel bacino portuale di Prà. In un prossimo incontro al ministero per l’Ambiente chiederemo procedure semplificate e autorizzazioni ambientali affinché la produzione dei cassoni possa avvenire anche nei siti di Piombino e Vado Ligure".

"Siamo d'accordo con Rixi - dichiara Filippo Bruzzone, capogruppo della Lista Rosso Verde, quindi tra le fila dell'opposizione, che aveva presentato una prima mozione sull'argomento il 27 ottobre, nella quale veniva chiesto alla giunta di impegnarsi per individuare un'altra area di cantiere -. Se la maggioranza, o pezzi della stessa, la pensano come noi sulla tutela della salute e dicono che Pra' non è un sito idoneo noi siamo d'accordo". La mozione dei rosso verdi si è arricchita di alcuni emendamenti sullo spostamento della lavorazione dei cassoni da Genova ad altre aree che non hanno convinto la maggioranza, che l'ha bocciata approvando invece un ordine del giorno dove viene comunque preso l'impegno di cercare aree più lontane possibile dalle case, come nei casi di Vado Ligure e Piombino. L'assessore con delega al Porto Francesco Maresca in aula ha spiegato che "la giunta non può assumersi la responsabilità di stravolgere un progetto e di bloccare un'opera. Le procedure dello Stato garantiscono la sostenibilità". Poi aggiunge: "Aspettiamo le valutazioni di impatto ambientale sulle tre aree. Come comune stiamo portando avanti la politica di cercare di capire quali siano le alternative. Ai cittadini di Pra' ribadiamo che nel quartiere è in atto una grande opera di riqualificazione e garantiamo ai cittadini che verranno investite altre risorse. Riteniamo che con le opportune azioni si possano ottemperare le esigenze e dei cittadini ma anche del porto. Non abbiamo bisogno che la diga sia fatta, abbiamo bisogno che sia fatta presto".

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