Porto e trasporti

Il presidente di Federlogistica parla anche della politica: "Si guarda già alle elezioni ma è un rischio, in autunno servirà sostegno al Governo"
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ROMA - Ai margini dell'Annual Meeting di Assarmatori, che si svolge a Roma7, il presidente di Federlogistica Luigi Merlo commenta la situazione nel settore della logistica negli ultimi anni: "È ciclico. Bisogna dire che dal punto dei vista dei traffici e dell'attività è stato un periodo positivo ma con grandi difficoltà dal punto di vista operativo. Ci sono state difficoltà nei porti cinesi e americani e questo ha un effetto sulla logistica. Siamo di fronte ad un cambiamento significativo e radicale mai cambiamenti vanno accompagnati, non ostacolati. Chi tenta fermare un cambiamento inesorabile perde sempre. Sono processi di integrazioni molto importanti, è bene che le comunità discutano, che si dia al paese un'ossatura trasportistica fondamentale per la crescita e lo sviluppo. Ci sono momenti di difficoltà come questi, segmenti che vanno sviluppati come il settore energetico. Ma dal punto di vista complessivo le capacità che esprime il nostro Paese sono rilevanti".

I partiti al momento hanno però una visione a breve-medio termine, fissata sulle prossime elezioni: "Sembra non ci sia la percezione della complessità e della gravità della situazione e che si pensi già la prossima tornata elettorale - spiega Merlo -. Il Presidente del Consiglio deve essere messo nelle condizioni di svolgere al meglio il suo lavoro, porre delle difficoltà è irresponsabile perché ci sono obiettivi importanti per la ripresa. Draghi è stato chiamato per il Pnrr, pandemia ed emergenze, nel frattempo ne sono capitate di nuove come la guerra. Bisogna sostenere il Governo, perché vuol dire sostenere il Paese. L'autunno sarà difficile, servono interventi nel sociale a sostegno delle famiglie ma può farlo un Governo pienamente operativo".

Il Governo però potrebbe aver commesso degli errori, in particolare per quanto riguarda la diga: "Io penso che era inimmaginabile sino a qualche tempo fa pensare di ottenere in tempi così brevi i soldi per realizzarla e finanziarla, da quel punto di vista il Governo ha lavorato bene. Poi si tratta di fondo complementare, non Pnrr quindi ci sono margini rispetto ai tempi, anche perché è impensabile che la diga venga realizzata in quattro anni. Quello che secondo me non è corretto è che il Ministero si limiti a dare le risorse e pensare che il suo compito sia finito, come spesso sostiene il Ministro Giovannini. Il ministero dovrebbe dotarsi di una task force che accompagni tutte le stazioni appaltanti e che spinga e sostenga la realizzazione degli obiettivi. Spesso le stazioni appaltanti non sono attrezzate per infrastrutture così rilevanti, quindi serve un supporto maggiore, per la diga e tutte le grandi opere".