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Si legge nella nota: "La struttura commissariale sta lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato"
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi, Andrea Popolano
Tavolo romano al MimitL'incontro a Roma al Mimit sull'ex Ilva

Si è concluso prima delle 13 l'incontro romano sul futuro dell'ex Ilva. Seduti al tavolo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente di Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis. Al centro dell'incontro il futuro della siderurgia a Genova e le prospettive di rilancio dello stabilimento di Genova-Cornigliano. Le parole che arrivano da Roma hanno tranquillizzato gli operai che, con un "abbraccio" in piazza Savio, hanno deciso di sciogliere il presidio.

La linea dello zincato: piccola apertura

La nota congiunta porta la firma del Mimit, di Regione e Comune. "La struttura commissariale sta lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, con i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana - si legge nella nota -. Il ministro Urso ha inoltre ribadito anche alle istituzioni liguri che non vi è alcun piano di chiusura e che il programma di manutenzione avviato a Taranto è orientato a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate. La riduzione dei flussi di coils verso il Nord è quindi temporanea, legata ai lavori sugli impianti, in vista della ripresa produttiva".

La possibilità che si possa statalizzare

Il ministro Urso ha inoltre confermato che il governo è pienamente impegnato a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti e il percorso di decarbonizzazione, "anche valutando l’intervento di un soggetto pubblico, ove richiesto e necessario, a sostegno del piano industriale". Tradotto: si apre l'ipotesi di una sorta di nazionalizzazione di Acciaierie d'Italia. È questa una delle possibilità che si potrebbe prospettare per il futuro dell'ex Ilva.  

L'abbraccio degli operai: "La protesta ha funzionato"

Soddisfazione è stata espressa dai sindacati che hanno così deciso di smobilitare il presidio, in corso da cinque giorni, dopo i precedenti di settimana scorsa. Armando Palombo, coordinatore rsu Fiom Cgil: "La buona notizia è che non si interrompe la linea dello zincato, ci hanno comunicato che l'impianto resterà fermo tre settimane per manutenzione poi arriveranno circa 24 mila tonnellate che ci permetteranno di portare avanti la lavorazione fino al 28 febbraio. Siamo soddisfatti di averci messo una pezza ma i problemi rimangono". Da marzo il governo punta ad avere un piano di rilancio con nuovi investitori. "Restiamo in attesa - aggiunge Palombo - ma fino a quando non lo vediamo nei fatti non ci fidiamo". L'esito del tavolo è stato colto positivamente da Christian Venzano, segretario generale della Fim Cisl Liguria: "È stata ascoltata la nostra protesta, è fondamentale non fermare a Genova la lavorazione della banda zincata per non stoppare gli impianti. Resta però il problema che non è stato ritirato il piano del governo che prevede il ciclo corto".

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