
Ancora un tassello che si aggiunge, lungo la strada che porta all'autonomia differenziata. La firma in Liguria, dopo le tappe in Lombardia, Piemonte e Veneto, alla presenza del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie della Repubblica Italiana Roberto Calderoli e del presidente di Regione Marco Bucci. Per il centrodestra, riunito oggi in Regione, la ricerca dell'autonomia è fondamentale per servire meglio il cittadino, per avere un grado di autonomia per una visione futura e strategica.
Le aree di competenza
Sono quattro le aree di competenza: Protezione civile, Previdenza complementare, Professioni e Sanità. Si tratta di quattro materie su cui la Regione potrà ottenere la propria autonomia differenziata. Il prossimo passo sarà quello dell'approvazione da parte del Governo e del Parlamento successivamente, mentre a gennaio Bucci lo porterà in consiglio regionale nonostante non sia un iter obbligato. La pre-intesa riguarda le prime quattro materie per le quali non è necessaria la definizione preliminare dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) o per le quali questi sono già stabiliti:
Protezione civile (potenziamento del coordinamento operativo sul territorio e maggiore capacità d’intervento nelle emergenze); Professioni (possibilità di intervenire sull’organizzazione e sulla disciplina di alcune attività professionali); Previdenza complementare e integrativa (promozione e gestione più vicine al territorio dei sistemi di tutela aggiuntiva); Tutela della salute, (funzioni connesse alla gestione anche economico-finanziaria del sistema sanitario regionale). L'accordo stabilisce che Governo e Regione concluderanno le trattative sulle singole funzioni entro il 31 dicembre 2025, come previsto dalla legge nazionale e dalla sentenza 192/2024 della Corte costituzionale. Restano aperti i tavoli tecnici per valutare future richieste su ulteriori materie.
Le parole del presidente Bucci
"Come diceva don Milani fare le cose uguali da diseguali è la peggiore diseguaglianza di questo mondo, quindi se le cose sono diverse bisogna agire in un modo un pochettino diverso, pensa e fai una strategia a livello globale, agisci a livello locale" ha commentato il presidente della Liguria Marco Bucci. Sarà possibile quindi dichiarare lo stato di emergenza in caso di calamità naturale in tempi rapidi, di regolamentare le professioni come quelle del mare e delle infrastrutture, di attivare nuovi strumenti di previdenza integrativa a sostegno dei giovani e di integrare il fondo sanitario nazionale con un fondo integrativo costituito da risorse regionali che potrebbe valere circa il 6% delle attuali risorse statali per offrire un miglior servizio ai cittadini. "C'è voluto molto lavoro per questo primo passo e sono contento che argomenti come Protezione civile e Sanità ci consentono di lavorare quasi da subito, il fondo integrativo per la sanità e gli aiuti per chi ha bisogno di Protezione civile, la Regione potrà usufruirne subito - ha ribadito Bucci -. Avere la Regione che ti aiuta per l'emergenza vuol dire non aspettare mesi, non appena sarà passata la legge potremo lavorare in questi termini. Per quanto riguarda la sanità è diverso, lo Stato darà i suoi fondi, in crescita per il 2025 e 2026 e la Regione a quel punto potrà muoversi con maggiore libertà di azione, sarà anche possibile aumentare gli stipendi".
Il ministro Calderoli a Genova
Soddisfazione è stata espressa dal ministro per le Autonomie Roberto Calderoli, che da ieri ha girato le quattro regioni per apportare una firma, "simbolica ma significativa". "Sarà possibile utilizzare bene le risorse e finanziarle ancora, per non sprecare i soldi a disposizione - ha spiegato il ministro Roberto Calderoli -. I tempi li detta il Parlamento, entro la fine di questa legislatura, nella primavera 2027, per portare a casa la legge attuativa delle imprese e i Lep, per il futuro se ne parla con la nuova legislatura, facciamo i Lep e queste quattro, poi vedremo". I Lep sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni e sono lo standard minimo di servizi che lo Stato deve garantire in modo uniforme su tutto il territorio nazionale per salvaguardare i diritti civili e sociali. Sono considerati fondamentali per l'autonomia differenziata, perché la concessione di maggiore autonomia alle regioni è subordinata alla definizione dei Lep, che rappresentano il "nucleo invalicabile" di diritti da assicurare a tutti i cittadini, a prescindere dalle competenze specifiche che le regioni acquisiscono.
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