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Il deputato del Partito Democratico è intervenuto a Primocanale: si è parlato anche di ex Ilva, infrastrutture e giunta comunale di Genova
6 minuti e 19 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Un Partito Democratico che guarda al presente ma soprattutto al futuro, nel segno di un congresso che parli di "unità". È questo il monito che arriva anche da Roma, con il deputato Alberto Pandolfo, che proprio a Primocanale, ricorda il suo percorso di segretario provinciale nel 2017, quando fu rappresentante di tutte le correnti. "Io ho fatto il segretario unitario e quindi la fatica è doppia perché occorre trovare un piano di azione, un programma che veda il coinvolgimento di tutti i territori, dal punto di vista degli elementi di merito da portare all'attenzione della città, perché non dimentichiamo che il Partito Democratico è la prima forza all'interno della maggioranza della sindaca Salis" ha commentato Alberto Pandolfo. Un profilo organico, capace ti fungere da trait d'union tra le varie anime di un partito da sempre sfilacciato su se stesso, insomma un Pandolfo da prendere da esempio per provare a chiudere senza troppe scorie entro il 20 dicembre (data in cui verrà nominato il nuovo segretario metropolitano di Genova ndr). "Auspico che ci sia una scelta unitaria, con uno sforzo ulteriore da parte di tutti, in grado di dare voce a tutte le anime all'interno del Pd, che sono una ricchezza da sempre - ha aggiunto Pandolfo -. Io l'ho vissuto davvero in prima persona, sono nativo del Partito Democratico quindi in quello che è stato tutto il suo percorso, diventando maggiorenne oggi e quindi credo davvero che il Pd possa ottenere il miglior risultato facendo un percorso congressuale coinvolgente. Ecco, questo è il termine che mi sento di dire ascoltando davvero tutte le istanze, così come la politica che ascolta vince perché il successo per esempio della giunta Salis è il successo che vediamo anche oltreoceano, di chi come il nuovo sindaco di New York ha portato una grande partecipazione, una straordinaria partecipazione al voto. Quello è il risultato vero ed è il risultato che noi ci dobbiamo fissare, perché la democrazia si alimenta di partecipazione, credo che questo sia il dato più importante".

Quindi Francesco Tognoni proposto dalla maggioranza del partito, che lei conosce bene (è suo assistente a Roma), è il nome giusto?

"Tognoni è sicuramente un contributo ottimo alla partita del congresso del Partito Democratico".

Dal congresso Pd alla sua esperienza romana partita a inizio anno, come sta andando?

"Beh, è un impegno al servizio del pubblico, ed è un impegno incessante per portare a Roma le istanze della nostra regione. In particolare io mi occupo di sviluppo economico nella Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo. È ovviamente un osservatorio importante per avere il baricentro dello sviluppo della nostra regione, anche a Roma, e credo di poter portare un contributo importante. Passo in Liguria metà settimana e di fatto ascolto il territorio per poi riportare i temi in Parlamento".

Tra i temi che ha affrontato c'è sicuramente quello della Talpa dello scolmatore, che avrebbe voluto vedere in azione quando era ancora in consiglio comunale. È partito ufficialmente, è soddisfatto?

"Sì, assolutamente. Lei ricorda molto bene, perché io dissi che avrei lasciato più serenamente il consiglio comunale di Genova, sapendo che la Talpa era in funzione, proprio perché negli anni in cui sono stato in Comune, tragicamente venivamo da post-alluvione o alluvioni, sapere la Talpa in funzione mi avrebbe rassicurato rispetto al progresso di tutti quei cantieri di contrasto al distesso idrogeologico che sono stati immessi nel sistema Genova e che fortunatamente vedo oggi. Devo dire finalmente, perché io ho seguito tutto il percorso di arrivo dalla Cina dell'infrastruttura. Oggi abbiamo seguito l'installazione, la messa in opera. Ecco, credo che questo sia un'attenzione rispetto alla quale noi non dobbiamo mai distrarci. Infatti utilizzai anche nel refrain del modello Genova, dissi utilizziamo il modello Genova che è irripetibile a mio giudizio, solo ed esclusivamente per norme e per finanze, solo ed esclusivamente laddove c'è stata morte e devastazione. Avrei preferito che la Talpa fosse entrata in funzione molto più rapidamente. Oggi però c'è comunque soddisfazione per il fatto che questo cantiere va avanti".

A Roma vi occupate spesso dell'ex Ilva, mi sembra di capire che però siamo fermi al palo. Non se ne parla quasi più.

"Ho chiesto informazioni al ministro Urso, a partire da settembre. Mi aspettavo una risposta in termini di partecipazione dello Stato, di accompagnamento dello Stato. Oggi quello che il Partito Democratico propone è di chiedere una nazionalizzazione temporanea, per far sì che la decarbonizzazione possa andare a compimento anche laddove, come in Puglia, c'è la necessità di fare questo percorso. Dove ci deve essere tutela occupazionale, come a Genova, chiaramente per accompagnare il percorso. Vediamo anche il tragico - partendo anche da casi come Ilva - ricorso alla cassa integrazione, come sta crescendo anche nei primi mesi del 2025. Questo è sicuramente un elemento non positivo per la nostra economia. E poi chiaramente la tutela della salute dell'ambiente, che è una coniugazione da trovare necessariamente con il tema occupazionale. Quindi per Ilva è necessario avere una nazionalizzazione temporanea, noi l'abbiamo proposto dal primo giorno. Davanti a delle offerte che sono 10, 8 propongono lo spezzatino che sarebbe la devastazione di un pezzo importante dell'industria italiana, come quello della siderurgia dell'ex Ilva. Due sono proposte invece di tipo finanziario e non industriale. Non possiamo lasciare nelle mani di operatori, di player finanziari, il destino della siderurgia italiana".

Esiste poi un altro tema, Pandolfo, relativo alle infrastrutture. Le grandi difficoltà della Liguria sono sotto gli occhi di tutti. Che cosa bisogna chiedere ad Autostrade per L'Italia?

"Io direi che forse è venuto il momento di rivedere l'accordo di ristoro tra gli enti locali, il governo e Autostrade. Bisogna puntare a un ristoro che non può essere solo basato esclusivamente sulla manutenzione ordinaria, ma deve vedere quelle opere straordinarie. Esiste il tunnel della Valfontanabuona, il tunnel subportuale, il casello di Genova Pegli e una digitalizzazione dell'azione di mobilità sulla città. Alcune di queste sono in itinere, quella del tunnel subportuale stiamo vedendo che sta avendo delle incertezze, delle modifiche e sicuramente dei rallentamenti. Si devono rivedere gli interlocutori seduti a un tavolo per ribaricentrare le richieste dei cittadini che sono sempre i più penalizzati. Sicuramente è stato importante lo stanziamento della giunta comunale alla sopraelevata".

Onorevole, da pochi mesi il Comune ha cambiato colore politico, il centrosinistra è tornato ad amministrare. Avrà letto l'editoriale del presidente Maurizio Rossi. Le partite aperte sono molte, con fari punto su Amt e Amiu: che cosa sta succedendo a Genova?

Genova ingessata e senza risposte, vorrei capire cosa ci aspetta

"La giunta Salis, la sindaca Silvia Salis stanno facendo un lavoro straordinario di ricucitura soprattutto con il territorio. Sono riprese le giunte, itineranti, che non sono di fatto una novità, ma bisogna capire come ci si va sul territorio. Io ho vissuto la maggioranza in Comune di Genova, l'opposizione in Comune di Genova. Rivivo, diciamo da un altro punto di vista, da un altro osservatorio, la maggioranza in Comune a Genova. Vedo un'attenzione maggiore a quello che è l'ascolto, a quella che è la percezione di come ci si deve muovere. La Valbisagno si è espressa in maniera netta sullo Skymetro. Voi avevate fatto anche dei sondaggi, ricordo, ma in particolare su un programma elettorale globale che è quello della sindaca Salis, dell'amministrazione del centrosinistra, che non prevedeva lo SkyMetro".

Ma cosa fare con lo Skymetro?

"Io credo che si possano trovare delle alternative. Credo che su questi temi che riguardano appunto la mobilità, i servizi, il Comune di Genova stia facendo un lavoro importantissimo rispetto al tema dei servizi, che sono l'elemento base e che forse erano stati un po' troppo trascurati e dimenticati. Sicuramente anche in una situazione economico-finanziaria pesante. Questo credo che vada riconosciuto assolutamente e da lì arriverà la visione, da lì arriverà l'azione".

Alberto PandolfoL'intervista del deputato del Partito Democratico Alberto Pandolfo a Primocanale

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