Una Silvia Salis sulle barricate in aula rossa, legge e riporta i commenti sotto i suoi profili social: "sei proprio una gran puttana", "pensasse a prendere un po' di belino", e tanti altri ancora. Al centro del dibattito, l'introduzione dell'educazione affettiva e sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado, dopo un articolo 55 proposto dalla capogruppo di Avs Francesca Ghio, contro l'emendamento della Lega al disegno di legge in materia di consenso informato in ambito scolastico che di fatto vieterebbe di trattare questi argomenti alle scuole elementari e alle medie.
La mozione proposta l'anno scorso
"Un anno fa l'attuale assessora Rita Bruzzone, allora consigliera, proponeva una mozione sulla necessità dell'educazione affettiva nelle scuole, il personale è formato nei centri antiviolenza, i femminicidi aumentano e stiamo andando su un campo troppo complicato" ha commentato in aula Silvia Salis.
La sindaca di Genova Silvia Salis in consiglio comunale
Il tema dell'educazione sentimentale
A quel punto la sindaca di Genova ha spiegato quello che succede tutti i giorni sotto ai suoi social. "Io sono la sindaca della sesta città d'Italia, di certo non rappresento una categoria da proteggere, ma adesso vi leggo che cosa succede ogni giorno sui miei social - ribadisce in aula rossa Salis -. Alle donne dici puttana e non incapace, è per questo che c'è bisogno di educazione sentimentale". Già durante la campagna elettorale Salis aveva citato le sue foto in bikini, con alcuni cittadini che l'hanno ripresa e poi commentata. "Io vedo uomini, con nomi e cognomi, con foto di bambini in braccio, che mi insultano. Pensate che a un uomo direbbero le stesse cose? Ecco, io credo proprio di no" ha aggiunto Salis.
Il ruolo dell'educazione sessuo-affettiva nelle scuole
A quel punto ad accendersi è stato il dibattito in aula, con la posizione del centrodestra che non apre all'educazione sessuo-affettiva nelle scuole, rigettata dal governo centrale. "Questo tema non può essere oggetto di strumentalizzazione politica o di propaganda contro il governo - ha ribattuto il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi - dire che la mancanza di educazione sessuale nelle scuole è la causa principale dei femminicidi è riduttiva e non trova conforto nella letteratura scientifica". Secondo l'ex vicesindaco, il ruolo della scuola è importante ma serve responsabilizzare le famiglie nell'accompagnamento dei giovani nella crescita affettiva, se si parla di educazione sessuo-affettiva nelle scuole bisogna chiedersi, "con quali contenuti? Con quali formatori? Al centro deve esserci innanzitutto la centralità della figura umana".
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