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Si tratta di 15 milioni di euro in meno per l'eccellenza nazionale. Salis: "Il Governo riveda la propria posizione"
4 minuti e 43 secondi di lettura
di G.F.
Iit di GenovaLa sede dell'Istituto Italiano di Tecnologia

È una doccia fredda soprattutto per Genova quella che arriva da Roma, in seguito all'audizione in Commissione Bilancio dell'Istituto Italiano di Tecnologia: sul piatto della manovra un taglio da 15 milioni di euro. La denuncia arriva dal vicepresidente dei senatori del Partito Democratico Beatrice Lorenzin.

La notizia veicolata dalla senatrice dem Lorenzin

"I tagli al finanziamento dell'Iit di Genova sono incomprensibili, parliamo di un gioiello della ricerca applicata italiana, un centro che dà prestigio e competitività al nostro Paese nei campi della robotica, dell'intelligenza artificiale e della genomica - commenta la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin -. Con la riduzione dei fondi da 100 a 85 milioni, rischiamo di perdere oltre 200 ricercatori altamente qualificati, cioè il 15% del personale. Un colpo durissimo alla capacità dell'Istituto di proseguire i suoi progetti e di attrarre talenti". Secondo la senatrice dem, "invece di investire per rafforzare queste competenze strategiche, si scelgono misure che compromettono la capacità dell'Italia di innovare e competere a livello globale". "È una decisione miope e incomprensibile, che va contro ogni logica di sviluppo e modernizzazione del Paese. Per questo chiedo al Governo di garantire una programmazione stabile e pluriennale e di stanziare le risorse necessarie affinché l'Iit continui a essere un fiore all'occhiello del Paese" ha concluso Lorenzin.

Salis si appella al governo centrale 

Non si è fatta attendere la reazione della sindaca di Genova Silvia Salis che ha ribadito come tagliare i fondi alla ricerca scientifica significhi tagliare il futuro del Paese. "Chiedo a governo e Parlamento di rivedere la decisione di tagliare di 15 milioni i fondi per l’Istituto italiano di tecnologia, che comporterebbe il rischio di una riduzione di circa il 15% del personale e la perdita di quasi 300 ricercatori altamente qualificati" le parole di Silvia Salis. Nel frattempo mercoledì prossimo la prima cittadina, insieme al direttore Metta e all’assessora Bruzzone, sarò in visita alla sede di Morego per mostrare "la totale vicinanza dell'amministrazione comunale all'Istituto italiano di tecnologia, un fiore all'occhiello non solo della nostra città, ma di tutto il Paese" ha aggiunto Salis. 

L'attacco dei parlamentari liguri del Pd

Dura la presa di posizione dei parlamentari liguri del Pd, che definiscono i tagli "inaccettabili". "In questo modo si indebolisce uno dei fiori all'occhiello della ricerca tecnologica e scientifica italiana, con il rischio di colpire non solo lo sviluppo di progetti innovativi, ma anche il futuro delle centinaia e centinaia di giovani che lavorano e collaborano con l'Iit - spiegano i dem Lorenzo Basso, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino -. Ancora una volta questo governo si dimostra inadeguato e invece di investire sulla ricerca e lo sviluppo, settore grandemente sottofinanziato nel nostro Paese, decide di tagliare rischiando di colpire un istituto che oggi vanta oltre 1900 ricercatori altamente qualificati e una realtà diffusa in tutta Italia con 14 centri e più di 80 unità di ricerca. Metteremo in campo ogni iniziativa parlamentare possibile per modificare questa scelta scellerata che riduce risorse e penalizza uno dei pochi punti di riferimento italiani a livello internazionale nel settore della ricerca e dell’innovazione".

Paita (IV): "Inaccettabile"

"Il taglio del 15% dei fondi dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova è inaccettabile. Bene ha fatto la sindaca Silvia Salvis a chiedere subito il ripristino dei 15 milioni che il governo ha tolto all'IIT. La ricerca rappresenta il futuro del Paese e un investimento nei talenti e nei giovani. Non si può essere così poco lungimiranti, a rischio ci sono centinaia di ricercatori. Daremo battaglia in Parlamento per cancellare questa ennesima scelta sbagliata del governo". Lo dice la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente della commissione bilancio del Senato.

Le critiche di Furlan

"I tagli previsti nella manovra al finanziamento dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sono una scelta sbagliata e miope. Si passa da 100 a 85 milioni di euro: una riduzione che mette a rischio oltre 200 ricercatori, circa il 15% del personale, e compromette progetti strategici nei campi della robotica, dell'intelligenza artificiale e delle scienze della vita", ad affermarlo la senatrice ligure di Italia Viva Anna Maria Furlan, commentando l'audizione dell'Iit in Commissione Bilancio. "La ricerca è investimento sul futuro del Paese, non un costo su cui risparmiare. Presenteremo un emendamento alla manovra per ripristinare i 15 milioni tagliati e garantire una programmazione pluriennale dei finanziamenti all'Istituto. Chiediamo al Governo di tornare sui propri passi e di impegnarsi a sostenere con continuità le realtà che rappresentano il motore dell'innovazione nel Paese" conclude Furlan.

Il "no" secco della Cgil 

"Siamo fortemente contrari ad una riduzione dei finanziamenti all’Iit per le ricadute che si potrebbero verificare sulla qualità della ricerca e sul personale" dichiara Stefano Boero Segretario responsabile Iit della Flc Cgil Genova e Liguria che aggiunge. "Non a caso la mobilitazione della Cgil di sabato scorso a Roma contro i tagli a ricerca e università presenti in legge finanziaria va proprio in questa direzione: mobilitarsi per chiedere le risorse necessarie affinché la ricerca nel nostro Paese sia rimessa al centro dell’azione politica". Le iniziative contro i tagli in legge di bilancio sono tante: venerdì prossimo l’assemblea nazionale di Firenze, il prossimo 11 novembre a Roma a sostegno dei precari del Cnr. In particolare sull’Iit, la preoccupazione di Flc è rivolta alle conseguenze che la riduzione dei finanziamenti potrebbe avere sulla qualità della ricerca e sul personale “Dopo anni di mobilitazioni siamo giunti alla trattativa per il rinnovo del biennio contrattuale di lavoro per i dipendenti e ad un percorso che ampli le garanzie, con maggiore stabilità, per i collaboratori della ricerca e sarebbe un vero disastro se per qualche ragione questo percorso dovesse interrompersi" conclude Boero.

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