Politica

Dallo studio del Consiglio Nazionale dei Giovani emerge, inoltre, che per gli under 35 i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettono le proprie preoccupazioni e priorità
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I giovani e le elezioni europee: un rapporto pronto a decollare solo per metà. Una recente indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), realizzata in collaborazione con l'Istituto Piepaoli, ha rilevato che per l'election day dell'8 e 9 giugno il 47% dei giovani italiani si è detto propenso a votare. Il dato è positivo se si tiene conto che l'affluenza complessiva probabile è stimata al 45%, con un dato più basso per gli over 54, al 43%.

Considerando che nel 2019 la partecipazione al voto è stata del 54,5% e che, invece, da queste stime l’affluenza complessiva prevista sembrerebbe in flessione, il dato di partecipazione giovanile conferma i risultati dell'indagine Eurobarometro sulle ultime elezioni europee che mostrano, infatti, come nel 2019 l'aumento complessivo dell'affluenza alle urne è stato determinato principalmente dalle giovani generazioni in tutta l'Ue. In particolare, i giovani cittadini sotto i 25 anni (+14 punti percentuali sul 2014) e i 25-39enni (+12 punti percentuali sul 2014), con un'affluenza complessiva alle passate elezioni europee del 50,6%, la più alta dal 1994, con 19 Stati membri.

Dallo studio emerge inoltre che per gli under 35 i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettono le proprie preoccupazioni e priorità. Solo l’8% dei giovani, infatti, si ritiene molto soddisfatto dal dibattito politico sulle Europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono.

Per i giovani, i temi su cui il dibattito si deve orientare sono, invece, innanzitutto quelli relativi a lavoro e occupazione (39%), a cui seguono, in ordine di preferenza, scuola e università (18%), formazione post-scuola/università (18%) per lo sviluppo di nuove competenze professionali, e il cambiamento climatico (9%). Questi dati rivelano un urgente bisogno di riorientare il focus del dibattito politico verso questioni che hanno un impatto diretto sul futuro professionale e personale di ragazze e ragazzi.

"I dati che abbiamo rilevato sull’intenzione di voto dimostrano, ancora una volta, che sono soprattutto le giovani generazioni a voler contribuire alle scelte collettive, non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione Europea, attraverso l’esercizio del diritto di voto - commenta il presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani Maria Cristina Pisani -. In una percentuale, il 47%, che addirittura supererebbe quella degli over 54, pari al 43%, e che potrebbe determinare così un aumento dell’affluenza complessiva alle prossime europee che risulterebbe pari al 45%. Per questo, il dato sulla partecipazione giovanile è importante, in linea con i risultati delle ultime elezioni europee, che mostrano come anche nel 2019 l'aumento dell'affluenza alle urne sia stato determinato principalmente dalla partecipazione delle giovani generazioni in tutta l'Ue".

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