GENOVA - Ha preso il via nella commissione Salute del consiglio regionale della Liguria la discussione sulla proposta di legge presentata dalla minoranza per regolamentare il fine vita. È stata presentata da Pd, M5s, Linea Condivisa e Lista Sansa, con il sostegno dell'associazione Luca Coscioni e del comitato 'Liberi subito'.
"Si tratta di un primo passo importante - ha commentato il capogruppo dem Luca Garibaldi -. Il tema che abbiamo posto all'attenzione è come applicare una sentenza della corte costituzionale di fronte a persone che abbiano una malattia irreversibile e che stiano soffrendo di dolori indicibili, e che per questo siano liberamente in grado di decidere della propria esistenza. La corte costituzionale ha detto che dev'essere consentita la possibilità del suicidio assistito e le regioni, per questo, devono trovare una procedura".
Partono le audizioni di tutti i soggetti coinvolti per dimostrare, per coloro che sono favorevoli, che questa misura creerebbe una procedura dignitosa per chi ha già riconosciuto il diritto al suicidio medicalmente assistito, senza la necessità di un lungo iter burocratico e di doversi rivolgere a un giudice.
"Alle persone che vogliono far valere questo diritto per tutelare la propria dignità, con dolori senza recupero, non viene garantita una procedura ma il malato deve ricorrere al Tar per vedere riconosciuto il proprio diritto - prosegue Garibaldi -. Noi chiediamo che le regioni si dotino come avvenuto in Friuli di una procedura che consenta di verificare se la casistica ricade nella sentenza della corte costituzionale e possa così attivare le procedure con accesso regolamentato dai sistemi sanitari regionali. In Friuli è stato applicato con il Tar e penso che sia insostenibile un percorso a ostacoli per un fine vita dignitoso".
A favore si è espresso da subito Brunello Brunetto, presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale, medico di professione, consigliere regionale della Lega. "Sono favorevole a normare tempi e procedure e di questo si dovrà occupare la disamina della pdl con tempi e procedure di intervento del servizio sanitario regionale, in favore delle persone che vogliono accedere al suicidio medicalmente assistito - ha spiegato a Primocanale Brunello Brunetto -. Non si tratta di fine vita to court ma di una sentenza del fine vita della Corte Costituzionale del 2019 per capire le regioni cosa devono fare".
Brunetto, perché è favorevole?
Sono favorevole perché su di me vorrei che venisse applicata, se mi trovassi nelle condizioni di bisogno che sono la presenza di patologie inguaribili, che determina gravi sofferenze fisiche e psichiche, che determina il mantenimento in vita della persona solo grazie a sostegni vitali di ausili respiratori o di tipo nutrizionale e di una persona capace di intendere a volere. Soddisfatte queste quattro ineludibili condizioni io credo che una persona che decida scientemente di avviarsi verso un fine vita con queste modalità abbia tutto il diritto di farlo nella regione, nella nazione nella quale risiede, e magari nella propria abitazione circondata dai propri affetti.
Cosa dirà ai suoi colleghi di partito? Perché lo sappiamo, la Lega di base è contraria al fine vita.
Ovviamente la decisione è assolutamente individuale e ogni persona deve scegliere in scienza e coscienza e io come sempre porto questi elementi come suggerimenti di riflessioni, e chiedo a tutte le persone di esprimere la propria opinione e il proprio parere quando ci sarà, solo dopo aver accuratamente studiato tutti i presupposti però.
IL COMMENTO
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