Politica

2 minuti e 18 secondi di lettura

ROMA - Ore calde a Roma mentre è in corso la settima votazione per il presidente della Repubblica. E sulla giornata di ieri è arrivato il commento del governatore Giovanni Toti, critico sul metodo adottato dal centrodestra nel sostenere la candidatura di Maria Elisabetta Casellati alla quinta votazione per il Colle. Il fondatore di Coraggio Italia, ha commentato: "Siamo 32. Credo che più d'uno fra noi abbia dato il segnale che era sbagliato arroccarsi su posizioni che portano solo a un muro contro muro", dice in un'intervista al Corriere della Sera. "L'elezione di un presidente va costruita - afferma Toti -. Non si può andare all'assalto, soprattutto se i numeri sono quelli che sono". Alla presidente del Senato sono mancati voti anche dal suo stesso partito, Forza Italia. "La disciplina di partito può arrivare fino a un certo punto - rileva il grande elettore -, il Parlamento non è una caserma". Per il presidente della Liguria bisogna evitare di continuare a fare nomi "senza un metodo e un obiettivo". Toti dice di non avere nulla contro Belloni, Cartabia o Severino, ma se si vuole un tecnico "che sia la massima garanzia per la tenuta economica del Paese", allora "c'è Draghi". Se invece si vuole "ridare unità alla politica e spazio e dignità a un centro moderato di tradizione popolare", "ci sono figure come Casini".

E questa mattina si va verso l'astensione di Lega, Forza Italia, Coraggio Italia, mentre Fratelli d'Italia ha comunicato che voterà Carlo Nordio. Scheda bianca per il Movimento 5 stelle, mentre è in corso dalle ore 10 una riunione alla Camera tra Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza. Ma si fa sempre più concreta l'ipotesi di un Mattarella bis, dato che Matteo Salvini ha aperto coi giornalisti a questa possibilità purché non sia una scelta di ripiego, affinché la squadra di governo resti la stessa. Non è d'accordo Giorgia Meloni che ha commentato: "Non voglio crederci". Una situazione davvero critica per il centrodestra e anche per Pier Ferdinando Casini, che avrebbe potuto fare 'un giro' alle votazioni di questa sera, ma da M5s e Pd è atteso un boom per Mattarella in seconda chiama. E ai centristi l'ipotesi di Mattarella non dispiace, tanto che il tweet e il post Instagram dello stesso Casini recitano "Prima l'Italia", con un tricolore. Lui stesso in conferenza stampa si è fatto da parte, ritenendo l'opzione sul tavolo la migliore per il paese. Intanto Mario Draghi ha incontrato proprio Sergio Mattarella in mattinata, a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale. 

Ieri sono stati 366 i voti per l'attuale Presidente della Repubblica, per Matteo Renzi ed Enrico Letta è quasi fatta e già stasera si potrebbe andare verso la rielezione. E tra i nomi che sono stati fatti, di certo quello di Mattarella piace di più all'opinione pubblica.