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Il vicepresidente della Commissione Ambiente Davide Natale: “L’Agenzia di fatto non esiste, va chiusa”
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GENOVA - “In otto anni di governo della Giunta Toti il Sistema impiantistico dei rifiuti è al punto di partenza: non è stato realizzato nessun impianto e gli annunci si scontrano con la realtà. L'unica cosa che sono riusciti a istituire è un'Agenzia regionale dei rifiuti che nei fatti non esiste: c'è il commissario, ma non c'è il personale necessario per farla funzionare”. Pd ligure all’attacco della giunta Toti sul tema della gestione dei rifiuti. Nel mirino ci finisce l’Agenzia (Arlir) nata ufficialmente a fine giugno di quest’anno. A capo il commissario Monica Giuliano, ex sindaco di Vado Ligure.

Il Pd della Liguria spara a zero contro l'Agenzia e cita una recente sentenza della Consiglio di Stato che modificherebbe aspetti che riguardano le attività procedurali della gestione e trattamento dei rifiuti: "Una sentenza del Consiglio di Stato dando ragione a un privato ricorrente demanda al Ministero dell'Ambiente l'individuazione degli impianti minimi per la gestione del ciclo dei rifiuti, sottraendola alle Regioni” spiegano i dem.

Il segretario regionale dei democratici Davide Natale spiega: “A Genova da anni si parla della realizzazione di un impianto Tmb (trattamento meccanico biologico) da 110mila tonnellate, ma per quanto riguarda la realizzazione non c'è nessuna certezza: a causa del cedimento del terreno dove dovrebbe sorgere l'impianto la probabilità che non si realizzi più lì è ormai evidente, è quasi una certezza. La pianificazione prevede la realizzazione di un biodigestore da 60mila tonnellate sempre a Scarpino. Di questo non c'è nessun progetto, neanche uno schizzo. Ma la notizia sensazionale è che l'amministrazione comunale vuole realizzare a Scarpino un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti. Su questo la Regione tace, ma è possibile realizzare tutto questo a Scarpino quando questo centrodestra non riesce neanche a costruirvi un Tmb? Vista la quantità di rifiuti da trattare, 160mila tonnellate come previsto dal Piano regionale dei rifiuti, è economico per i cittadini liguri la realizzazione di un impianto di così modeste dimensioni, oppure come prevede la normativa nazionale, non è il caso di instaurare un rapporto con le regioni limitrofe per capire come si possa gestire in maniera sinergica questo tipo di problema?" si domanda e propone il consigliere regionale e vicepresidente della commissione Ambiente Natale.

"A questa giunta - osserva il consigliere regionale Pd Enrico loculano - non interessa risolvere i problemi, ma nasconderli, camuffarli, distraendo i cittadini con annunci sempre nuovi e diversi e promettendo scenari che puntualmente non si realizzano. A Genova nessuno degli impianti pianificati è stato realizzato. L'unica idea a cui hanno dato gambe è l'Agenzia regionale dei rifiuti che per ancora due anni rimarrà commissariata e che non ha nessuna funzione in quanto è una scatola vuota. Il tutto a spese dei contribuenti.

Demandando al Ministero dell'Ambiente l'individuazione degli impianti minimi per la gestione del ciclo dei rifiuti, sottraendolo alle Regioni. "Questo - spiega Natale - fa venire meno il vincolo di pianificazione nella realizzazione di impianti da parte della Regione: per fare un esempio pratico delle conseguenze che avrà sulla Liguria, il biodigestore di Saliceti che è sovradimensionato non potrà usufruire dell'obbligo della pianificazione regionale di ricevere i rifiuti dai territori, ma dovrà stare sul mercato anche per il bacino di riferimento. Questo, inoltre, rende ancora più superflua e inutile la funzione dell'agenzia dei rifiuti che aveva tra i suoi compiti anche quello di organizzare i flussi dei rifiuti verso gli impianti. Ma nel frattempo i cittadini pagano un commissario che costa oltre centomila euro l'anno".

"In Liguria - aggiunge il consigliere regionale Pd Armando Sanna - è necessario avviare un ragionamento su come chiudere il ciclo dei rifiuti, anche aprendo confronto con le regioni limitrofe. Nella pianificazione attualmente in vigore e previsto la realizzazione di un Tmb a Scarpino. Come hanno risposto a una mia interrogazione, sono sconosciute tempistiche e risorse necessarie. Questa risposta mi preoccupa molto perché rischia di impedire una gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti a Genova. In più se l'obiettivo è quello di realizzare e il termovalorizzatore, perché spendere risorse inutile per un Tmb?"

Il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello: "La normativa prevede che si possono fare accordi tra le Regioni e allora, perché non fare una verifica della disponibilità dei diversi impianti già in funzione nelle Regioni limitrofe e fare un calcolo di costi e benefici scegliendo il sistema più utile e conveniente per i liguri? Sono tante le azioni che si possono mettere in campo per la gestione del ciclo dei rifiuti virtuoso che valuti bisogni e ricadute su impatto ambientale e sui costi per i cittadini".

"Quello che abbiamo di fronte è un Piano che non prevede comportamenti virtuosi e non promuove azioni ecosostenibili come il compostaggio di comunità, che permetterebbe a molti comuni decentrati di avere il loro impianto locale, più piccolo e sul territorio, riducendo l'impatto ambientale e risparmiando sul trasporto dei rifiuti. Lasciando la Liguria indietro anche su questo", conclude il capogruppo del Partito Democratico in Regione Luca Garibaldi.