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I Dem accusati di incoerenza. La replica: "Era un testo generico la nostra posizione su Vado è chiara"
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GENOVA - Scontro tra centrodestra e Partito Democratico, il tema è ancora una volta la spinosa questione del rigassificatore di Vado: l'ultima polemica è stata alimentata da una votazione avvenuta oggi nella Sala Rossa del consiglio comunale di Genova; una delle liste civiche a sostegno di Marco Bucci, Genova Domani, ha infatti presentato una mozione in cui chiede al Sindaco e alla Giunta di favorire un percorso di ottimizzazione della strategia energetica regionale con Regione e Ministero che preveda il più ampio spettro di approvvigionamento e la predisposizione di infrastrutture utili allo scopo, quali, appunto, il rigassificatore.

A questa mozione il Partito Democratico, che in Regione sta conducendo la battaglia contro il rigassificatore di Vado, ha deciso di astenersi: "Mentre in Regione Liguria e nel Savonese i dem fanno i capipopolo contro il rigassificatore - scrive in una nota Lorenzo Pasi, capogruppo di Genova Domani - mentre in Emilia Romagna fanno al contrario i paladini dei cittadini da difendere contro il caro bollette con l'impegno a realizzare nuovi rigassificatori, a Genova i consiglieri comunali restano spaesati e non prendono posizione".

"Quantomeno hanno avuto il coraggio di non votare contro una mozione che chiede al sindaco di Genova di sostenere con coerenza una strategia di buonsenso a livello di fabbisogno energetico, condividendo a ogni livello, dal governo centrale per arrivare al territorio passando per la Regione, scelte in grado di garantire ai cittadini, scorte sicure a prezzi ragionevoli", prosegue il capogruppo della lista civica di Bucci.

Dal Partito Democratico arriva la replica: "Noi siamo favorevoli all'elaborazione di una strategia energetica condivisa ma con questa astensione non abbiamo voluto esprimere una linea divergente a quella del partito sul rigassificatore di Vado, opera su cui continuiamo a essere contrari - spiega il consigliere comunale Dem Alberto Pandolfo - abbiamo deciso di astenerci solo perché il testo della mozione era molto generico e non c'erano le condizioni per esprimere un parere".